Le Ferrovie dello Stato, dopo profondissimi incontri con Delta e pare Easyjet, hanno deliberato di procedere con entrambe per l’acquisizione degli asset di Alitalia. Strepitoso! Nel contempo Alitalia in amministrazione straordinaria ci informa tramite il suo direttore commerciale Dott. Lazzerini che le cose vanno benissimo, gli aerei sono sempre più pieni, i costi sono stati notevolmente abbattuti ed è praticamente la compagnia aerea più puntuale al mondo. Fantastico! E, per non farci mancare nulla, la presidenza del consiglio dei Ministri ci informa che dopo una riunione tenutasi mercoledì tra il Presidente del Consiglio Conte, il Ministro Di Maio e il Ministro Tria, i tre hanno convenuto privatamente e liberamente la disponibilità del Governo di partecipare alla nuova Alitalia tramite il Mef, a condizione della sostenibilità del piano e in conformità con la normativa europea.



Quindi, secondo gli strateghi che FS ha assoldato come consulenti avremo un mostro a tre teste in cui ci sarebbe un settore di lungo raggio gestito da Delta e uno di breve/corto raggio gestito da Easyjet e poi in mezzo ci sarebbe un’altra testa, quella capitanata dallo Stato con FS, che appunto ci dovrebbe mettere i soldi di noi cittadini. Chiaramente non un comunicato ufficiale è stato fatto da Delta, che si guarda bene da comunicare qualcosa, considerando che sta al gioco solo per avere il tempo di porre riparo al buco di mercato del Nord Atlantico che si verrebbe a creare se Alitalia uscisse da SkyTeam. Ipotesi questa assai certa nel caso in cui quel che rimane della nostra povera ex compagnia di bandiera andasse ai tedeschi di Lufthansa.



Air France, senza la quale Delta non può dar vita ad alcuna operazione di straordinaria amministrazione in Europa, è già uscita da ogni discorso com’era logico che fosse, lasciando agli americani l’incombenza di perdere tempo con i consulenti di FS. Ma chi sono i consulenti di FS? Intanto iniziamo a dire che il dominus di tutto questo show non è FS, bensì il capo di gabinetto del Mise, Dott. Vito Cozzoli, fine giurista e renziano di ferro, sino a quando Calenda non lo tolse da Capo di Gabinetto al Mise, poi riassunto dall’On. Di Maio. Cozzoli è molto amico di Gubitosi, così come notevoli sono i suoi rapporti anche con il nuovo commissario di Alitalia Dott. Discepolo, ovvero il sostituto di Gubitosi.



Un altro degli uomini vicino al Dott. Cozzoli è il Dott. Sgaramella, da poco dimessosi dalla presidenza di Enav e oggi attraverso la società di Consulenza Oliver Wyman uomo di punta delle trattative con Delta e con Easyjet, nonché delatore di quello che dovrebbe essere il piano industriale della nuova Alitalia a conduzione ferroviaria. Personalmente non ho mai avuto modo di conoscere il Dott. Sgaramella, non ho mai fatto in tempo, ma due volte ci sono andato vicino. La prima volta fu quando il Dott. Sgaramella era Ad di Meridiana e io che lavoravo per uno dei lessor degli aeromobili di Meridiana dovetti analizzare il piano industriale che egli aveva preparato insieme a Bain. Alla lettura di quel piano, dimostrai ai manager di Meridiana nelle persone di Ivano Pippobello e Marco Carcioffo che era così mal scritto che prevedeva che in sei mesi sarebbero andati in rottura di cassa e che quindi mio malgrado non potevo che riprendere indietro l’aeroplano che avevamo in leasing per la dimostrata insostenibilità del piano industriale. Credo che anche sua eccellenza l’Aga Khan, proprietario di Meridiana, la pensasse come me, visto che di li a poco il Dott. Sgaramella venne sostituito. La seconda volta successe qualche mese fa, mentre stavo lavorando nella struttura di missione del Mit, e aprii un dossier su Enav: riuscii a incontrare l’Ad Dott.ssa Neri, ma non feci in tempo a incontrare il Dott. Sgaramella, visto che mi assalirono prima. Feci comunque in tempo prima di andarmene a trasferire il mio dossier su Enav alla Procura della Repubblica.

Nel frattempo, Alitalia in amministrazione straordinaria, continua a decantare le sue lodi, poi però scopri che gli aerei sono alquanto vuoti e che la cassa sta finendo a tal punto che a marzo sono costretti a cancellare circa 700 voli, ovvero circa l’8% dell’operativo. E pensare che ho invitato a un confronto pubblico il Dott. Lazzerini, direttore commerciale di Alitalia, anche su Twitter, ma lui non mi ha mai risposto. In tutto questo mercoledì si incontrano il Presidente Conte, il Ministro Di Maio e il Ministro Tria e rilasciano quel comunicato che non riesco a commentare perché molto meglio di me lo ha fatto ieri Alberto Brambilla sul Foglio con un articolo dal titolo “Alitalia supercazzola”.

Questa storia ha ormai risvolti comici, se non ci fosse il dramma di 12.000 persone inermi e che l’unica cosa che possono fare è illudersi e pregare.