Ormai il tour teatrale di Beppe Grillo sembra più un “tiro al bersaglio” con attivisti del M5s ed elettori delusi che non attendono altro che contestare il proprio “ex idolo” per il quale affollavano le piazze dei Vaffa Day e meet-up: il “vento è cambiato” come disse sciaguratamente ad inizio legislatura la sindaca di Roma Virginia Raggi, ma sembra in totale “direzione ostinata e contraria” rispetto alla volontà del Movimento 5 Stelle. Il periodo abbastanza nero in termini di consensi e risultati per il M5s non aiuta certo e dunque gli spettacoli di “Insomnia” stanno diventando un bel banco di prova mica da ridere per l’ex comico tornato comico: in maniera divertente a Bari dove ieri è stato contestato duramente da alcuni ex attivisti grillini, lo stesso Beppe nazionale consegnava all’ingresso del teatro «mandarini da tirare a Grillo a fine spettacolo». Ecco l’ironia gli è rimasta. «Chiediamo che Grillo ci restituisca il movimento del 2009, si dimetta dal ruolo di garante perchè l’associazione vuole riavere il simbolo», attaccano davanti al Teatro Team di Bari alcuni manifestanti con in testa Betti Cascella, una delle attiviste che affianco a Lorenzo Borrè difendono l’ex generale Gregorio De Falco nella causa contro l’espulsione.



LE CONTESTAZIONI E IL REDDITO DI CITTADINANZA

«Il Blog delle stelle – sostengono ancora i manifestanti – non è il Movimento. Il movimento non doveva essere un partito», è un po’ il refrain ripetuto dai delusi pentastellati che accusano Grillo di aver demandato troppo a Di Maio e alla nuova struttura voluta da Davide Casaleggio. «Manifestiamo perchè il blog delle stelle non è il movimento Cinque stelle. A gennaio 2018 sono state create delle strutture verticistiche. È Stato dato un potere enorme, come a Di Maio che è stato scelto in una selezione fra sconosciuti», ripetono gli attivisti, per come riporta oggi Repubblica, che poi concludono «anche per questo i principi del movimento sono stati tutti disattesi: dall’Ilva alle alleanze, dalla Tap all’obbligo vaccinale, alle spese pazze». Giusto due giorni fa Beppe Grillo aveva esaltato la misura-bandiera portata a casa dal M5s, proprio per sottolineare come non tutto di quello che avevano promesso è rimasto “mangiato” dalla Lega di Salvini: «Oggi è il 6 marzo 2019, il mio pensiero, e il mio augurio di buon lavoro, vanno ai gufi di tutto il Paese. Si tratta soltanto del primo passo – aggiunge sul Fatto Quotidiano festeggiando il giorno di partenza del Reddito di Cittadinanza -, eppure stormi di gufi hanno già la bava alla bocca».

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