Pare che alla fine il pressing del Consiglio Nazionale dei Commercialisti per estendere una nuova rottamazione delle cartelle – anche a causa dei disservizi del sito e della concomitanza della scadenza con le festività pasquali e i conseguenti ponti aprile-maggio – porterà il Governo ad accettare una nuova Pace Fiscale. Dal Mef (Ministero Economia e Finanza) però precisano che non vi sarà alcuna estensione ai carichi pendenti riguardanti la riscossione del 2018: in sintesi, come riporta il Giornale, le cartelle esattoriali rottamate saranno solo quelle consegnate tra il 200 e il 2017. Da giorni circola anche l’ipotesi di una inclusione aggiunta delle cartelle notificate tra gennaio e dicembre 2018 ma al momento è il Movimento 5 Stelle ad opporsi a tale ipotesi mentre la Lega sarebbe anche dell’idea di aprire fino allo scorso anno la “nuova” Pace fiscale. (agg. di Niccolò Magnani)
LE POSSIBILI DATE PER LA NUOVA ROTTAMAZIONE
Si parla ancora di rottamazione ter, eppure la possibilità di saldo, stralcio e risoluzione delle cartelle esattoriali si è conclusa lo scorso 30 aprile. Ebbene, la possibile proroga della Pace Fiscale (la rottamazione Quater) secondo il Governo – in particolare la Lega di Bitonci e Garavaglia – potrebbe riaprire i battenti di tanti altri cittadini alle prese con le annose cartelle esattoriali di Equitalia: le date, come abbiamo visto in questi giorni, non possono essere ufficiali visto che al momento manca ancora l’annuncio ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, eppure un’indicazione possiamo già darla. L’annuncio reale si avrà dopo gli emendamenti alla Legge di Conversione del Decreto Crescita, previsto per il 15 maggio 2019 ma intanto la riapertura della rottamazione potrebbe avvenire nella finestra del prossimo autunno, in particolare ad ottobre. La data finale potrebbe essere fissata per il 31 ottobre 2019 in modo da termina la procedura nel mese di novembre, quando il Governo dovrà inserire il tutto nella nuova Manovra Finanziaria 2020. (agg. di Niccolò Magnani)
STRALCIO PER MILIONI DI POSIZIONI
Mentre, dopo la chiusura dei termini per la presentazione delle domande dello scorso 30 aprile, vengono chiarite meglio le regole e le date del calendario per la dilazione eventuale del debito a chi ne avrà diritto, arrivano pure nuovi dati in merito alla cosiddetta Rottamazione ter della cartelle esattoriali. Alla cosiddetta “Pace Fiscale” voluta dalla Lega infatti hanno aderito circa 1 milione e 700mila contribuenti mentre sarebbero addirittura quasi 5 milioni, su una potenziale platea di 12 milioni, coloro che hanno ottenuto il saldo e stralcio in automatico delle micro-cartelle di Equitalia da circa 1000 euro e che fanno riferimento a un periodo di tempo compreso tra il 2000 e il 2010. A dare questo consuntivo a proposito della recente “sanatoria” nelle ultime ore è stato Massimo Garavaglia, esponente di punta del Carroccio e anche viceministro all’Economia, assieme al sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci. (agg. di R. G. Flore)
ECCO IL PIANO DI DILAZIONE DEL DEBITO
Mentre ancora nel Governo si discute di una possibile, seppure allo stato dei fatti improbabile, proroga di uno dei provvedimenti-bandiera della Lega, la chiusura dei termini per la presentazione delle domande della cosiddetta Rottamazione ter con saldo e stralcio delle cartelle esattoriali entra nel vivo: infatti è stato comunicato quale è il crono-programma e le regole nel caso in cui le richieste dei contribuenti dovessero essere o meno accettate. Innanzitutto l’Agenzia delle Entrate invierà ai soggetti interessati, entro e non oltre il 30 ottobre, la comunicazione circa l’importo della somma necessaria per estinguere il debito, che a seconda della scelta del contribuente potrà essere diluito in cinque rate (di cui è stato comunicato il calendario fino al prossimo 31 luglio 2021) oppure in una unica soluzione entro il 30 novembre prossimo. Nel caso in cui l’Agenzia decida che il contribuente non abbia i requisiti per aderire al saldo e stralcio, a quest’ultimo arriverà notifica entro il 31 ottobre ricordando che, in maniera automatica, verrà incluso nel programma di benefici della “Definizione Agevolata 2018” per le risorse proprie Ue. (agg. di R. G. Flore)
LA PRESCRIZIONE DI 5 ANNI DELLE CARTELLE
Non sono poche le domande sui forum esperti e sui canali esattoriali per capire come comportarsi con una cartella “pendente” al netto delle regole per la rottamazione nel progetto di Pace Fiscale adottato dal Governo in questi mesi (e prorogato con ogni probabilità anche nel prossimo autunno, ndr). Sul portale “La Legge per Tutti” si prova a far chiarezza su cosa accade quando le cartelle esattoriali sono in scadenza: chi non può pagare la cifra ha di fatto solo due alternative, o il ricorso o l’attesa affinché si compiano i tempi di prescrizione. « Se nel primo caso un eventuale rigetto della domanda implica però un’estensione della prescrizione a dieci anni (tale è infatti la prescrizione per tutte le sentenze di condanna del giudice), nel secondo invece c’è la possibilità di liberarsi del debito molto tempo prima», scrive il portale riferendosi ad una recente sentenza della Cassazione che fissa la prescrizione delle cartelle a “soli” 5 anni. Viene cosi ad essere “eliminata” la destinazione tra tributi allo Stato e agli Enti Locali: «Il trattamento per le imposte deve essere uguale: questo perché il rapporto con il contribuente è identico, a prescindere da quale sia l’ente impositore», fissa la Cassazione. (agg. di Niccolò Magnani)
DUE MODALITÀ DI DILAZIONE
Lo scorso 30 aprile è caduto il termine per presentare istanza di adesione alla rottamazione ter, la richiesta da parte del cittadino di poter “rottamare” determinate cartelle esattoriali. Coloro che hanno fatto domanda riceveranno una risposta positiva o meno entro due mesi, precisamente con scadenza al 30 giugno del 2019. Nel caso la domanda di adesione venga accolto, toccherà al contribuente decidere come estinguere il debito, se in un’unica soluzione entro il successivo 31 luglio, o eventualmente dilazionandolo in più rate. A quel punto si potrà optare per la soluzione a 18 rate consecutive, con le prime due a scadenza 31 luglio e 30 novembre, e le altre 16 divise nei successivi 4 anni e saldate il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno fino al 2023. Le prime due rate avranno un importo pari al 10% della somma complessiva da pagare, mentre il resto dell’importo verrà suddiviso in eguali rate fra di loro. La seconda opzione prevede invece 10 rate consecutive dello stesso importo, con le prime due sempre al 31 luglio e al 30 novembre,e le restanti otto il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre degli anni 2020 e 2021. Due forme di pagamento senza dubbio agevolanti che permetteranno al cittadino di estinguere i propri debiti in maniera più serena. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI RIVENDICA IL SUCCESSO DELLA PACE FISCALE
Intervenendo in un lungo comizio a Salerno, il Ministro degli Interni nonché leader della Lega Matteo Salvini ha voluto rivendicare e sottolineare anche ieri il successo della Pace Fiscale, confermando come il Governo proporrà una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali anche nei mesi prossimi non solo a livello locale. «Ci stiamo battendo per superare l’emergenza lavoro in Italia smontando pezzo per pezzo quella schifezza della Legge Fornero e con Quota 100 e la pace fiscale abbiamo restituito anni a serenità a donne, uomini e giovani», sottolinea il vicepremier leghista in piazza a Salerno. È di ieri la dura reprimenda lanciata proprio contro Salvini dall’Aduc, con le parole del segretario Primo Mastrantoni: la vera soluzione sarebbe quella di far emergere l’economia sommersa e recuperare così circa 108 miliardi di evasione fiscale «E’ una operazione lunga, meticolosa, che richiede grandi capacità di governare e dubitiamo che Salvini le abbia, e poi, il vice-premier si è mosso in direzione opposta, con la cosiddetta pace fiscale che è guerra agli onesti. Rimangono le promesse, o meglio le parole di Salvini; dei fatti si occuperà più tardi o mai». (agg. di Niccolò Magnani)
ROTTAMAZIONE CARTELLE ESATTORIALI ANCHE LOCALI
Si attendono novità concrete sulla proroga della rottamazione ter delle cartelle esattoriali, con la speranza, per i contribuenti interessati, che le attuali difficoltà nella maggioranza non ostacolino l’inserimento dell’emendamento nell’iter di conversione in legge del decreto crescita. All’interno del provvedimento c’è peraltro anche l’estensione della misura cardine della pace fiscale voluta dal Governo anche ai tributi locali. Come nel caso della rottamazione ter, saranno interessati i tributi relativi al periodo compreso tra il 2000 e il 2017, ma solamente di quegli enti locali che approveranno una specifica delibera in materia entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, sostanzialmente entro la fine di giugno. In questo modo potranno recuperare la somma dovuta, al netto di sanzioni e interessi. Spetterà quindi a loro decidere se aderire o meno. In tempi non molto lunghi. E che in taluni casi si incrociano con le elezioni amministrative.
IL DILEMMA DEL PD
Sarà in questo senso interessante vedere quale atteggiamento terranno gli enti locali amministrati dal Partito democratico. Sul sito di informazione del partito, Democratica, è stato infatti pubblicato un articolo del Senatore dem Antonio Misiani in cui si critica la politica fiscale del Governo. Dal suo punto di vista, infatti, per evitare che scattino le clausole di salvaguardia con la prossima Legge di bilancio, bisognerebbe mettere in campo “un programma serio di contrasto dell’evasione fiscale, innanzitutto: una vergogna che ogni anno sottrae all’erario 110 miliardi, di cui circa 35 relativi alla sola Iva. Finora Lega e Cinque Stelle hanno promosso il festival dei condoni travestiti da “pace fiscale”. Ora è il momento di fare sul serio. L’aumento Iva è di per sé negativo. Sarebbe doppiamente negativo in assenza di interventi efficaci per recuperare l’Iva evasa”. C’è quindi da chiedersi se gli amministratori locali del Pd considereranno la “pace fiscale” sul territorio una forma di condono o meno.