L’intelligenza artificiale può minacciare la stabilità globale con la disinformazione, soprattutto in vista delle elezioni negli Stati Uniti. L’economista Nouriel Roubini, della New York University, ne parla proprio sulle pagine de La Stampa, in un’intervista nella quale analizza lo scenario globale. A detta l’esperto “ci sono timori economici e geopolitici. I secondi sono gli stessi degli ultimi tempi. Quindi il conflitto aperto fra Russia e Ucraina, così come le tensioni in Medio Oriente. Sono tutti elementi che possono influenzare i prezzi dell’energia e quindi creare choc globali. Poi ci sono le fibrillazioni fra Usa e Cina su Taiwan, che potrebbero creare altri choc sulla tecnologia, con i semiconduttori”.
Sotto il profilo economico dobbiamo invece registrare la crescita dei debiti pubblici, negli Stati Uniti ma anche in Europa. C’è stata una riduzione del rapporto fra debito e Pil ma, secondo Roubini, ora c’è bisogno di spingere con la crescita economica. L’Europa, però, corre più rischi ma “con maggiore integrazione, più spinta tecnologica, più innovazione, potrebbe mettersi in una posizione di sicurezza”. In Italia “le cose stanno andando bene ma la crescita potenziale è bassa. E in stato di uno choc globale, potrebbe essere un problema”. Se infatti si ponesse una situazione come quella di uno choc sui tassi d’interesse o una recessione, la “dinamica del debito pubblico italiano andrebbe nella direzione sbagliata”.
Economia italiana, prof. Roubini: “Incide anche la demografia”
L’Italia, secondo il professor Roubini della New York University, non deve perdere la corsa verso l’innovazione globale. Su tutto questo incide la demografia: “Riduce i margini di crescita” spiega a La Stampa: “Anche se non credo che con più alti tassi di fertilità l’Italia accelererebbe la crescita. Certo, i migranti potrebbero essere parte della risposta ai problemi, ma un altro dei problemi è la massiccia fuga di cervelli: giovani intelligenti che vanno all’estero e non tornano più. Così si perde un pezzo di crescita, ma le politiche non permettono ai giovani di tornare ed essere felici di restare”.
Nel panorama dell’economia globale, l’intelligenza artificiale rischia di avere però ricadute. “L’AI dovrebbe aumentare la crescita potenziale e la produttività. Ma poi c’è il rovescio della medaglia. A iniziare dalla disinformazione, i deepfake, le mistificazioni. Tutto rumore di fondo che piò essere utilizzato in modo fallace. Penso alle elezioni presidenziali americane e penso che le potenze straniere utilizzeranno l’AI per destabilizzare”. Con l’intelligenza artificiale, inoltre, ci sarà più disuguaglianza secondo l’esperto: “Ci saranno ripercussioni sull’ambito lavorativo. Senza considerare che qualsiasi innovazione tecnologica porta alla costruzione di armi più potenti e questo porta a guerre più potenti”.