Cosa avrà voluto dire Vittorio Grilli, ministro tecnico del governo tecnico, con questa affermazione piuttosto criptica, almeno per la stragrande maggioranza degli italiani? «È una situazione complessa, con una serie di tecnicalità che si ripresentano ogni volta che si toccano le aliquote: il nuovo sistema di detrazioni partirà dal 1 gennaio 2013, dal punto di vista di cassa». Così ha risposto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, alla domanda se le nuove disposizioni previste nella legge di stabilità possano considerarsi retroattive.
Pare in sostanza che, mentre la riduzione delle due aliquote Irpef che gravano sugli scaglioni più bassi di reddito diviene operativa dall’inizio del 2013, la notevole sforbiciata alla detrazioni fiscali si applicherà anche a ritroso, aumentando l’imposta sui redditi percepiti nel 2012. Tuttavia, la maggiore imposta, riferita ai redditi del 2012, dovremo pagarla “solo” nel 2013, in sede di dichiarazione fiscale sui redditi dell’anno prima. Da qui il riferimento al “punto di vista di cassa” nella dichiarazione di Grilli.
Per le casse pubbliche, in sostanza, questo è un gettito del 2013 e anche per il contribuente sarà un esborso del 2013. Peccato che colpisca redditi passati sui quali contavamo che il prelievo fiscale applicabile fosse quello vigente e noto al primo gennaio dell’anno in cui li abbiamo percepiti.
Proviamo ora a portare alle estreme conseguenze l’esegesi di Grilli sulla tasse non retroattive per cassa (ma solo per competenza). Immaginiamo un governo tassaiolo (esercizio non difficile) che decida di aumentarci le tasse del 2010, 2009, 2008, 2007 e 2006. Lo decide oggi, nel 2012, e ce la fa pagare nel 2013. Anche in questo caso non potrebbero ovviamente risultare retroattive per cassa.
Per esserlo, infatti, il fisco dovrebbe possedere la macchina del tempo dello scienziato del film Ritorno al futuro, tornare indietro agli anni indicati e prenderci i soldi direttamente dalle buste paga dell’epoca. Per nostra fortuna è una Mission impossible, anche nell’ipotesi che il governo reclutasse Tom Cruise al posto di Attilio Befera. Non gli resterebbe quindi che farci pagare queste maggiori tasse con parecchio ritardo rispetto agli anni di riferimento e il ministro dell’Economia potrebbe ben dire: “Il nuovo sistema di prelievo partirà dal 1 gennaio 2013 dal punto di vista di cassa”.
Continuiamo ora nel nostro esercizio interpretativo e immaginiamoci un clone del ministro Grilli al dicastero della giustizia. Il governo decide un inasprimento delle pene per certe tipologie di reato, ma decide anche che le maggiori pene si applicano non solo ai reati di quella tipologia commessi da qui in avanti, ma anche a tutti quelli compiuti in passato.
Siamo a questo punto in grado di anticiparvi la dichiarazione rilasciata al riguardo ai giornalisti dal ministro della Giustizia in missione a Tokio: «È una situazione complessa, con una serie di tecnicalità che si ripresentano ogni volta si toccano le pene: il nuovo sistema penale partirà dal 1 gennaio 2013 e le maggiori pene saranno espiate da tale data».
Dal punto di vista di cassa, ovviamente.