Ecosia: è questo il nome del motore di ricerca preferito dagli ambientalisti. La sua peculiarità? Piantare alberi grazie alle ricerche online degli utenti. Il nesso tra due ambiti che apparentemente non hanno nulla in comune è stato stabilito dalla politica della società fondata nel 2009 a Wittenberg, in Germania, da Christian Kroll in associazione con Bing (il search engine di Microsoft), Yahoo! e il WWF. Dall’anno della sua fondazione ad oggi Ecosia ha donato l’80% dei proventi dagli annunci online ad organizzazioni no-profit impegnate nella riforestazione o nella conservazione della natura. Tutto viene tenuto sotto controllo dal contatore presente sulla homepage di Ecosia, che aggiorna costantemente il numero di alberi piantati in giro per il mondo. Nella settimana attualmente in corso, quella cominciata lunedì 22 luglio, è stata superata quota 62 milioni. Mica male…
ECOSIA, IL MOTORE DI RICERCA CHE PIANTA GLI ALBERI
Ma come funziona la politica di Ecosia? La società utilizza l’80% dei profitti provenienti dalla pubblicità, corrispondenti al 47,1% delle entrate, per supportare progetti ambientalisti. Un esempio? Nel 2015 è iniziato il finanziamento della riforestazione in Burkina Faso. Oggi Ecosia è impegnata con numerose organizzazioni per piantare alberi in 16 Paesi diversi, scegliendo i più importanti centri di biodiversità. Il sistema è abbastanza semplice: così come gli altri motori di ricerca anche Ecosia guadagna dagli annunci pubblicitari mostrati vicino ai risultati di ricerca. Una singola ricerca corrisponde mediamente a circa mezzo centesimo di euro di guadagno per Ecosia. Per piantare un albero servono circa 22 centesimi e 1.1 secondi. In media, un nuovo seme viene piantato ogni 45 ricerche. I risultati di ricerca proposti dal search engine che prima erano di Yahoo! sono oggi quelli di Bing. Il motore di ricerca si può installare sul proprio browser, indipendentemente dal fatto che sia Chrome, Edge, Firefox o Brave, oppure si può utilizzare l’app su Android o iOS.