Niente si inventa nella musica popolare, ma tutto si prende in prestito. Basta aver ascoltato una canzone una volta alla radio e essersene dimenticati perché quella particolare melodia rimanga in testa e torni fuori in modo inconscio. Dai tempi in cui George Harrison venne accusato di plagio nel lontano 1971  per la sua celeberrima My sweet Lord (perdendo la causa) le cause legali per questo motivo sono state innumerevoli. Quasi sempre finiscono con un nulla di fatto per i sopra citati motivi.

Le somiglianze si sprecano ed è per questo motivo che il cantautore inglese Ed Sheeran è stato prosciolto dall’accusa di plagio per la sua “Shape of you”, un brano uscito nel 2017 e ben presto diventato uno dei suoi più grandi successi e il più ascoltato nel Regno Unito su Spotify, dal cantante Sami Chokri, appartenente al cosiddetto “grime” un genere musicale appartenente alla electronic dance music emersa a Londra nei primi anni del 2000, che tramite i suoi legali sosteneva che fosse un plagio della sua Oh why. Chokri pubblicò il suo pezzo due anni prima e aveva dichiarato che il pezzo di Sheeran avesse incorporato alcune linee e frasi dal suo. Il cantautore inglese da parte sua aveva negato di aver mai ascoltato Oh why del collega e aveva precisato che in ogni suo pezzo dichiara correttamente eventuali collaborazioni. Il giudice Antony Zacaroli ha stabilito che Sheeran non aveva “copiato né deliberatamente né inconsciamente” la canzone di Chokri. Ha riconosciuto che c’erano “somiglianze tra la frase di una battuta” in Shape of You e Oh Why, ma ha detto che “tali somiglianze sono solo un punto di partenza per una possibile violazione” del copyright. Dopo aver studiato gli elementi musicali, ha detto che c’erano “differenze tra le parti rilevanti” delle canzoni, che “forniscono prove convincenti che la frase ‘Oh I'” nella canzone di Sheeran “ha avuto origine da fonti diverse da Oh Why”. Andrew Sutcliffe QC, che rappresentava Chokri e il suo co-autore Ross O’Donoghue, aveva etichettato Sheeran una “gazza ladra”, sostenendo che “copia abitualmente” altri artisti e che era “estremamente probabile” che avesse già sentito Oh Why. Il tribunale come si usa in questi casi ha chiamato ad ascoltare i brani degli esperti musicofili, uno dei quali ha dichiarato che le due canzoni sono “distintamente diverse” mentre un altro ha detto che contengono “somiglianze significative”. E’ stato calcolato che Shape of you fa guadagnare a Sheran e agli altri due autori che l’hanno aiutato a comporla, McDaid e McCutcheon, circa 5 milioni di sterline all’anno, anche se fino a oggi il 10% dei pagamenti è stato congelato per via della controversia legale in corso. Ed Sheeran, dopo il verdetto ha commentato: “Cause legali come questa stanno diventando troppo comuni, si fa un reclamo con l’idea che un accordo sarà più economico che portarla in tribunale. Anche se non c’è una base per il reclamo. È davvero dannoso per l’industria del songwriting. Ci sono alcune note e pochissimi accordi da usare nella musica pop. Le coincidenze sono destinate a diventare sempre più numerose se 60.000 brani vengono pubblicati ogni giorno su Spotify”.