“Individuo portatore di pericolosità sociale” e ora anche con i profili social oscurati per aver portato avanti la sua causa: la denuncia arriva da Maria Edgarda Marcucci, detta “Eddi”, la studentessa romana messa dallo scorso marzo sotto sorveglianza speciale dal Tribunale di Torino per essersi unita dal 2017 al 2018 alla causa curda in Siria contro l’ISIS. Un provvedimento che ha significato per Eddi un lockdown nel lockdown dato che nei prossimi due anni non potrà allontanarsi da casa nelle ore serali, non potrà accedere ai pubblici esercizi, frequentare riunioni pubbliche. Una decisione secondo molti assurda e che ha portato molti a mobilitarsi in Rete anche favore dei suoi compagni Paolo e Jacopo, “colpevoli” di aver partecipato alla resistenza contro il sedicente Califfato nel Paese mediorientale. “Dal 17 marzo 2020 sono sottoposta a misura di sorveglianza speciale perché ho passato nove mesi in Siria unendomi all’Unità di Protezione delle Donne (ovvero l’YPJ, Yekîneyên Parastina Jin, in seno all’esercito curdo, NdR)” spiega Eddi in un video su Instagram dall’account “Io sto con chi combatte l’ISIS” e denunciando l’oscuramento online.



EDDI, L’ITALIANA CHE HA COMBATTUTO L’ISIS IN SIRIA: “OSCURATI I MIEI PROFILI SOCIAL”

“Stavo raccontando questa assurda vicenda attraverso i social finché non me li hanno chiusi tutti” prosegue Eddi ringraziando la filosofa Maura Gancitano per l’attenzione e l’impegno dedicatole e dicendosi di essere in attesa di capire quali sarebbero le regole della community di Facebook e Instagram che avrebbe violato coi suoi vecchi profili e sperando che “le motivazioni siano migliori di quelle addotto dal procuratore generale per la mia sorveglianza speciale”. Il “bombing” sui social è un altro colpo per la ragazza che, dopo la suddetta sentenza, è costretta a portare con sé sempre un libretto rosso (la cosiddetta ‘carta precettiva’ in cui la Polizia annota tutti i suoi spostamenti) sulla base di un semplice sospetto futuro, ovvero che possa compiere reati pur non avendo lei ancora commessone alcuno. A una settimana dalla chiusura dei suoi profili social, le motivazioni restano ancora oscure mentre la Gancitano come altri personaggi pubblici si sono già attivati per sostenere la causa di Eddi contattando le PR di Instagram e Facebook per cercare di capire se possano essere stati dei motivi pretestuosi a portare all’oscuramento e come mai il fatto che Maria Edgarga si sia unita ai ribelli contro l’ISIS possa rappresentare qualcosa che va contro le policy delle piattaforme (facendone inoltre un soggetto pericoloso agli occhi dello Stato italiano).



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