La storia vera Eddie “The Eagle” Edwards ha ispirato il film “Eddie the Eagle – Il coraggio della follia”

Michael Thomas Edwards, detto Eddie, ex saltatore con gli sci britannico, è l’emblema di chi combatte per un sogno e fa di tutto per realizzarlo. Eddie, infatti, si piazzò all’ultimo posto nelle gare dai trampolini K70 e K90 alle Olimpiadi di Calgary 1988, ma l’emozione di quel momento lo ripagò di ogni sacrificio. “Per me partecipare era quello che contava. Gli americani la vedono più come un ‘Vinci! Vinci! Vinci!’ In Inghilterra, a noi non importa se vinci. È fantastico se lo fai, ma apprezziamo anche coloro che non ci riescono. I falliti sono coloro che non si smuovono mai dal proprio posteriore. Chiunque riesca ad andarci è un successo”, raccontò Eddie a a Smithsonian Mag come riporta il portale Cinematographe (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



La partecipazione alle Olimpiadi

Il film “Eddie the Eagle – Il coraggio della follia” è diretto da Dexter Fletcher con protagonisti Taron Egerton e Hugh Jackman. Una storia vera che racconta il coraggio di un uomo che, nonostante mille difficoltà, ha creduto in un sogno riuscendo a partecipare alle Olimpiadi di Calgary del 1988. Eddie “The Eagle” Edwards è un ragazzino deciso e testardo. Nonostante una disabilità congenita cerca di raggirare il suo problema confrontandosi con ogni tipo di disciplina con l’unico grande obiettivo di partecipare alle Olimpiadi. Nel film viene raccontato questo, ma la realtà è leggermente diversa. Eddie all’età di 10 anni gioca a calcio nel ruolo di portiere; durante una partita però si infortuna al ginocchio.



Un brutto incidente che lo costringe a portare il gesso per tre lunghi anni. Nel 1967 scopre la passione per lo sci e da quel momento decide di abbandonare il calcio senza mai più tornare indietro. Lo sci diventa il suo “miglior amico”: ci si dedica anima e corpo al punto da sfiorare la partecipazione alle Olimpiadi di Sarajevo del 1984 nella disciplina di discesa libera. Eddie riesce però ad approdare nella disciplina del salto con gli sci per una questione prettamente economica come ha raccontato: “non avevo molti soldi, quindi ho pensato che fosse meglio trovare qualcosa di più economico. Sono andato ai trampolini e mi sono detto: ‘Sembra ok'”.



Eddie Edwards e il salto: l’Aquila di Calgary

Eddie Edwards soprannominato The Eagle, ossia l’Aquila, continua così la sua preparazione atletica tra stunt sopra automobile e bus. Nel film si narra che sia andato a prepararsi a Garmisch-Partenkirchen, ma in realtà la meta prescelta è stata Lake Placid in America. Eddie si è allenato con il supporto di due coach molto esperti: John Viscome e Chuck Berghorn; quest’ultimo stando ad alcune voci avrebbe poi ispirato il personaggio interpretato da Hugh Jackman nel film anche se lo sceneggiatore Sean Macauly ha precisato: “nego ogni correlazione diretta con un singolo allenatore”.

Una cosa è certa: la partecipazione di Eddie alle Olimpiadi di Calgary del 1988 non è stata una strada in discesa, anzi tutt’altro. L’uomo era in grandissime difficoltà economiche e per questo motivo si è dato da fare partecipando a più gare possibili in Europa viaggiando a sue spese in automobile. L’impegno e la tenacia gli hanno però permesso di riuscire a conquistarsi un biglietto per Oberstdorf per realizzare il suo sogno.