Edgar Morin è uno dei filosofi e autori scelti per la seconda prova della maturità 2023, tracce del Liceo delle scienze umane. Nato Edgar Nahoum (poi divenuto Morin) l’8 luglio del 1921 in quel di Parigi da una famiglia ebrea di origini toscane, sin da ragazzino si appassiona alla letteratura e ciò lo porta ad intraprendere studi legati alla filosofia per poi legarsi anche al socialismo, divenendo nel corso degli anni un grande filosofo, sociologo, critico cinematografico e antropologo. Ha sempre mostrato grande interesse nei confronti dei cambiamenti della nostra società, e nella sua visione del mondo ha avuto estrema rilevanza la perdita della madre quando aveva solo dieci anni.
Si tratta di un incontro mancato per Edgar Morin, e ciò si tradurrà anche in un’estrema timidezza del sociologo, un elemento che di fatto ha pervaso la sua adolescenza con tutto ciò che ne consegue. Edgar Morin ha partecipato alla Resistenza nel 1940, durante l’occupazione nazista di Parigi: fu proprio in quegli anni in cui prese possesso del nome Morin, da cui poi non si separò più. E’ stato un periodo decisamente significativo per la sua vita, visto che durante lo stesso ha anche rischiato la vita, sopravvivendo grazie al sacrificio di un compagno di lotta durante un’azione della Gestapo contro i soldati francesi.
EDGAR MARIN: L’ISCRIZIONE AL PARTITO COMUNISTA E LA SOCIOLOGIA
Nel 1944 si iscrisse al Partito Comunista e in quegli anni crebbe il suo interesse verso la letteratura grazie anche al regista Godard: scriverà così il saggio Breccia sui movimenti studenteschi di quegli anni, mentre Andre Breton, ideatore del surrealismo, gli dedicherà il manifesto di questa avanguardia artistico-letterario, parlando di lui come di un uomo “sempre in freccia”.
Edgar Morin è il protagonista di una riforma del pensiero attraverso cui viene analizzato il mondo in cui abitiamo. Alla base del suo pensiero vi è il fatto che l’uomo “non sappia affrontare il continuo processo di mondializzazione e globalizzazione diventato una costante della società contemporanea”, così come scrive Skuola.net. Secondo Morin la realtà andrebbe affrontata e interpretata in maniera unitaria, visto che la nostra coscienza si è formata all’interno di discipline separate.