SCOPPIA IL NUOVO CASO-REPORT IN RAI: PREMIER EDI RAMA ACCUSA LA TRASMISSIONE DI FALSITΩ CONTRO L’ACCORDO SUI MIGRANTI
Non bastavano le intemerate “frecciate” che da mesi continuano da sinistra contro la Rai considerata “TeleMeloni”, ora dopo i recentissimi casi Scurati e Ester Mieli esplode un’altra grana nella tv pubblica legata ad un nuovo servizio di “Report” contro l’accordo sui migranti siglato da Albania e Italia. Intervistato da “RepubblicaTv”, “Giornale” e “Stampa” è il Premier albanese Edi Rama a denunciare quanto avvenuto nelle ultime settimane con gli attacchi della trasmissione di Rai 3 a guida Sigfrido Ranucci contro l’accordo siglato dallo stesso Presidente con la Premier italiana Giorgia Meloni e ratificato dal CdM lo scorso dicembre 2023. Rama spiega che preso il Segretario generale del Consiglio dei ministri Engjell Agaci presenterà ufficiale querela contro Report in quanto «aggredito con un fiume di fango».
La trasmissione ritiene che Rama non abbia risposto ma il dato è un’assoluta bufala in quanto una risposta da Tirana è giunta, per tempo e per iscritto: «Incredibile dove possa arrivare l’abuso della libertà di stampa!», denuncia sul “Giornale” il Premier socialista. Rama conferma che Agaci è stato avvocato di alcuni trafficanti di migranti – che è poi una delle accuse lanciate da Report – spiegando però che i legali penalisti difendono tutti, «non solo angeli e santi».
EDI RAMA: “REPORT COME IL COMUNISMO. HO CHIAMATO CORSINI IN RAI PER ESPORRE LE BUGIE DELLA PUNTATA”
Il punto per il Premier albanese è però un altro: «Definire un avvocato, cioè una figura chiave dello Stato di diritto, come persona di fiducia di criminali beh, sento la puzza di comunismo, perché a me fa pensare alla dittatura sanguinaria di Enver Hoxha, che la figura dell’avvocato la seppelliva come si seppellivano i lebbrosi nel medioevo». Le accuse contro Report non finiscono perché Edi Rama spiega come la trasmissione Rai abbia mentito al pubblico dicendo che non era arrivata alcuna risposta dall’Albania quanto invece, sostiene il Governo Rama, quelle risposte erano arrivate e loro già lo sapevano.
Il tema per Rama è netto e “crudo”: «per colpire Meloni infangano l’Albania», ma è un danno anche al servizio pubblico italiano in quanto «ingannano i suoi telespettatori che, se non mi sbaglio, pagano tasse per essere informati correttamente da quel servizio». Ma perché attaccare così tanto l’Albania in un modo che Rama considera «schifoso» e che fa ripiombare le lancette della storia indietro di decenni? Per il Presidente socialista non v’è dubbio: «l’odio verso la vostra premier abbia reso gli autori di quella trasmissione insensibili alla verità». A “La Stampa” e su X è poi lo stesso Edi Rama a confermare la telefonata indirizzata al direttore degli Approfondimenti Rai Paolo Corsini, già nella bufera per la gestione del caso “monologo Scurati” sul 25 aprile: «Io non ho chiamato per lamentarmi, io non mi lamento mai. Io ho chiesto il contatto del direttore, perché è direttore del servizio pubblico di un altro Paese e non so a chi rivolgermi se non a lui».
Rama racconta poi che di aver voluto spiegare nel dettaglio come secondo l’Albania sia frutto di una bugia falsa l’intero servizio costruito sull’accordo migranti tra Italia e Tirana: «Non ho telefonato per dire che era un programma schifoso, ma ho telefonato per dire “voglio che lei sappia che nel servizio pubblico che lei dirige è successo qualcosa cui credo lei debba pensare: non ci è stato dato contraddittorio ed è stato detto che noi non abbiamo risposto”», ha ribadito poi a “La Stampa”. La Rai in una nota prova a fornire la versione della tv di Stato italiana sottolineando come Corsini abbia comunicato della telefonata ricevuta da Edi Rama: «In quello che ci viene trasferito come breve e cordiale colloquio il Premier albanese ha preannunciato al direttore l’invio di una lettera con la richiesta di precisazioni e chiarimenti sulla puntata della trasmissione “Report”. Lettera che è già arrivata e che la Direzione Approfondimento sta trattando come tutte le numerose richieste di precisazione e chiarimento che riceve». La stessa Rai col direttore Corsini definiscono «prive di ogni fondamento» le ricostruzioni che parlano di “telefonata furiosa” di Rama contro il dirigente italiano.