In Cina si lavora ad una nuova tecnica di editing genetico, presentato sulla rivista Nature Biotechnology a fine agosto dai ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze, che dovrebbe ottenere risultati migliori rispetto alla CRISPR/Cas9 attualmente utilizzata. Lo studio cinese, tuttavia, dovrà essere confermato, oltre che ulteriormente migliorato, prima di poter diventare una sorta di nuovo standard che sostituirà il brevetto americano. Complessivamente, però, dai risultati preliminari sulla nuova tecnica di editing genetico, chiamata CyDENT, sembra che si sia riusciti a risolvere alcuni punti critici della CRISPR, come il rischio che modificasse il punto sbagliato del genoma, causando mutazioni involontaria. Similmente, i ricercatori cinesi avrebbero sviluppato un modello che dovrebbe essere più efficiente nell’individuazione della stringa da modificare, senza i limiti della tecnica americana.
Editing genetico: CyDENT e i limiti della CRISPR
Insomma, la nuova tecnologia di editing genetico dovrebbe risolvere alcuni dei punti critici della CRISPR. Questa, infatti, soffre del rischio di prendere di mira una sequenza sbagliata del genoma, praticando una modifica che potrebbe, tra le altre cose, portare allo sviluppo di nuove mutazioni o malattie inattese. Similmente, non sempre le cellule possono essere bersagliate dalla CRISPR, con il rischio che si causi il cosiddetto mosaicismo, ovvero la presenza contemporanea di due o più insiemi di cellule geneticamente diverse nel corpo bersaglio.
Il punto di differenza principale tra l’editing genetico cinese e quello americano è il vettore, che nel caso della CRISPR è costituito da RNA guida, mentre nella CyDENT è il segnale proteico. Questo promette di raggiungere e penetrare facilmente in qualsiasi cellula, anche se singola ed isolata o remota. Inoltre, la tecnica cinese non pratica tagli interi al genoma, riducendo il rischio di mutazioni involontarie, ma modifica solamente la base bersaglio. Insomma, se la nuova tecnica di editing genetico cinese venisse ulteriormente sviluppata e ottenesse alcune conferme, potrebbe rivoluzionare completamente la modifica del genoma rendendola più semplice, sicura e precisa, aprendo magari alla modifica del DNA umano per risolvere eventuali mutazioni dannose.