C’è anche Edoardo Bennato tra gli ospiti del Concerto del Primo maggio 2021, il grande evento trasmesso su Rai3 dedicato alla musica e ai lavoratori. Durante la sua esibizione, Bennato cavalca l’onda del successo dei suoi brani ispirati alle fiabe, in particolare Il rock del Capitan Uncino, che tutti, tra il pubblico, riascoltano con piacere. Inclusa Ambra Angiolini: in un’inquadratura del dietro le quinte la vediamo divertirsi e ballare mentre Bennato ci regala tre minuti di spensieratezza. Effettivamente, il cantautore rappresenta una vera e propria garanzia per quanto riguarda il Primo maggio: Edoardo è ormai una delle presenze fisse del festival (o quantomeno uno dei volti più rappresentativi), dal momento che vi prende parte almeno dal 1994. (agg. di Rossella Pastore)



Edoardo Bennato torna a esibirsi al Concerto del Primo maggio

Edoardo Bennato torna sul palco del Concertone del Primo Maggio 2021. Il cantautore napoletano lo scorso anno aveva partecipato all’evento televisivo – per la prima volta il Concerto non si è svolto in Piazza San Giovanni – con i numerosi collegamenti degli artisti dall’Auditorium Parco della Musica a Roma, dalla Terrazza Martini, dal Museo del 900 di Milano, da piazza Maggiore a Bologna. Edoardo Bennato, in collegamento da Napoli, si è esibito con la sua “L’isola che non c’è” e poi con il fratello Eugenio sulle note di “La realtà non può essere questa“, il pezzo scritto assieme per contribuire alla gara di solidarietà antipandemia. “È un brano che riassume la situazione di questi mesi: il balcone diventa un punto di passaggio tra il chiuso della casa e il mondo esterno, ma le chitarre, esattamente come è accaduto in occasione del Primo maggio, suonano nel silenzio di nessuna festa. Credo davvero che la realtà non possa essere questa e che il futuro sia tutto da reinventare nel tentativo di renderlo migliore”, ha detto Bennato sulle pagine di Vanity Fair.



Edoardo Bennato: da sempre Napoli nel cuore

Edoardo Bennato è nato a Napoli, nel 1946, è da sempre legatissimo alla sua città e al quartiere in cui è cresciuto, Bagnoli. “Napoli è stata da sempre il mio trampolino di lancio. Da bambino, abitando a Bagnoli, raggiungevo il centro della città con la Cumana. Poi tornavo a Bagnoli dove, nel nostro cortile dell’Italsider, mi confrontavo con una realtà più cosmopolita: c’erano operai, dirigenti, impiegati di diverse regioni e questo ci svincolava dal pericolo della retorica campanilista, perché pur essendo napoletani, ci sentivamo già cittadini del mondo”, ha detto in una recente intervista a Verbum Press. E ha aggiunto: “La nostra città ha un tocco in più rispetto ad ogni altro luogo”. Per quanto riguarda la sua musica ha detto: “Le mie canzoni sono sicuramente provocazioni… Il rock significa accendere una scintilla e soprattutto ridicolizzare gli schieramenti politici, le convenzioni, le frasi fatte, gli slogan… del mondo”.

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