Edoardo Bennato ha riacceso i motori della musica ed è uno dei grandi protagonisti di questa strana estate musicale. Il prossimo 12 settembre lo vedremo infatti all’Arena di Verona in occasione del Festival della Bellezza, per un live imperdibile. A 40 anni dalla sua immortale Sono solo canzonette, il cantautore ha ultimato anche il suo Girogirotondo. Codex latitudinis, il libro pubblicato con la Baldini & Castoldi. Un volume diviso in tre parti, in cui alterna fiaba a realtà, spazia fra eventi autobiografici e morale, uno stile già presente e più che evidente nelle sue canzoni. Oggi, sabato 8 agosto 2020, Edoardo Bennato sarà uno degli ospiti che vedremo a Una storia da cantare, in onda nella prima serata di Rai 1. In quest’occasione interpreterà un brano di Lucio Battisti, Dolce di giorno e la sua Facciamo un compromesso. Rivelando poi di aver sempre avuto un legame particolare con Battisti, il primo a notare la sua capacità artistica. “Ahò, c’hai l’armonica a tracolla come Bob Dylan”, gli ha detto nel ’73, entrando nella casa discografica Numero Uno. All’epoca Bennato era solo un ragazzino e appena qualche anno più tardi sarebbe riuscito ad ottenere un’enorme popolarità con il disco Burattini senza fili.



Edoardo Bennato, cosa fa sui social?

Edoardo Bennato non è poi così attivo sui social, ma i fan che lo seguono su Instagram possono comunque rimanere aggiornati sul suo lavoro. L’ultimo post risale infatti allo scorso 29 luglio, quando il cantautore ha affrontato le prove con il Quartetto Flegreo, in previsione dell’uscita del nuovo album. Agli ammiratori ha dedicato anche un brano, condiviso in una clip che ha subito catturato l’attenzione dei più. “Dichiaratemi pazzo di questo pezzo“, dice con affetto un fan. Clicca qui per guardare il video di Edoardo Bennato. Nonostante le sue origini napoletane, il cantautore sente di appartenere anche a Milano, a quella città in cui sognava di fare musica fin da ragazzo. “E’ cambiata in meglio, qui è casa mia ma ho nostalgia di posti come la Stecca degli Artigiani“, ha detto poco tempo fa a Il Corriere della Sera. “A Napoli si trattava solo della curva dello stadio, non di tutto l’impianto”, ha ricordato ancora in merito ai suoi primi live, “avevo appena suonato in stadi più piccoli per esempio a Pontedera, in provincia di Pisa. Mi ricordo che durante le prove vidi allenarsi Pietro Mennea, era una freccia che correva”. Poi le cose sono cambiate ed è approdato sul palco di San Siro, per la prima volta, 40 anni fa. Due settimane dopo il concerto, Bologna è stata colpita dalla strage e il clima divenne ancora più insopportabile. “Ricordo che il giorno del concerto me ne andai su una spiaggia in Toscana”, ha raccontato ancora, “e, poichè mi avevano venduto 60 mila e più biglietti, dissi che se non potenziavano l’impianto audio non avrei suonato”.



Video, prove col Quartetto Flegreo

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