Edoardo Bennato ospite di Serena Autieri a “Dedicato” racconta ai telespettatori di Rai Uno come il suo rapporto con la musica sia nato in maniera a dir poco rocambolesca: “Mia mamma non voleva che d’estate io e mio fratello stessimo senza fare nulla perché pensava che l’ozio è il padre di tutti i vizi. Così chiese alla signora Tammaro al primo piano di trovarci un maestro di lingue. Dopo una settimana la signora disse: guardate, quello di lingue non l’abbiamo trovato, ce n’è uno di musica“. Fu così che Edoardo alla chitarra ed Eugenio alla fisarmonica iniziarono a creare una vera e propria piccola orchestra e ad attirare le attenzioni di un armatore che organizzò per loro un viaggio in America. Fu un successone e al padre fu proposto un contratto per i figli. La risposta in napoletano è da antologia: “Ma quale contratto? Chisti ‘anna a turna a scola!“.
EDOARDO BENNATO: “CON LE CANZONETTE NON SI CAMBIA IL MONDO MA…”
Dall’infanzia di Bennato si passa al passato recente. Serena Autieri gli domanda come abbia vissuto il periodo dello stop forzato causa pandemia: “Fin dal primo momento mio fratello Eugenio mi ha spronato a scrivere una canzone ad hoc. Infatti abbiamo scritto “La realtà”. Ci sono brani che sembrano scritti oggi ma sono di diversi anni fa. Il fatto di viaggiare il mondo mi ha dato diversi parametri, a volte esagero con delle elucubrazioni filosofiche geopolitiche. In teoria sono soltanto canzonette, quindi non è che si può cambiare il mondo, però tra le righe ci sono delle indicazioni, delle frasi provocatorie che invitano a riflettere“. Si parla poi di Luigi Tenco: “Da ragazzino percepivo questo suo disagio a muoversi nel baraccone apparentemente dorato della televisione”. Si chiude con la canzone dedicata alla sua Bagnoli: e l’emozione è tanta…