Edoardo Leo, attore italiano che non ha bisogno di presentazioni, è stato ospite oggi di Storie Italiane. Le prime parole sono state per la fiction Rai Il Clandestino, che sta avendo un grande successo sul primo canale: “Mancano due puntate de Il Clandestino, lunedì e martedì finisce questa serie che mi sta dando grandi soddisfazioni, al di là dei numeri è il gradimento delle persone perchè abbiamo cercato di fare un progetto un po’ diverso e non davo per scontato il fatto che questo personaggio un po’ difficile potesse entrare nel cuore del pubblico di Rai Uno e questa cosa mi fa molto piacere”.



Edoardo Leo ha aggiunto: “Come è nato Il Clandestino? Una persona mi ha proposto questa storia, io non avevo fatto negli ultimi anni delle serie, e quando me l’ha raccontata mi si è accesa una lampadina, la storia di un uomo burbero e diffidente ma che mette questo dolore al servizio degli ultimi invece che odiare il mondo. Mi è piaciuta tantissimo questa cosa e ho pensato di farla quindi”. Ma in cosa si ritrova Edoardo Leo nel personaggio interpretato? “E’ molto più vicino a me di quanto la gente possa immaginare, forse le persone mi pensano un po’ più burlone, io sono molto schivo, riservatissimo, un cane sciolto, sto per conto mio, non sono uno di tantissime parole, ciò che sono io, che viene fuori rarissimamente, è molto più vicino al mio personaggio di quanto si possa immaginare”.



EDOARDO LEO: “FELICE DI FARE COMMEDIE MA…”

Edoardo Leo precisa: “Io sono molto felice di fare commedie e mi riempie di gioia ma la parte privata non combacia, mi piace anche l’idea che forse in profondità non è necessario che il pubblico sappia chi sei, un po’ un alone di mistero. Sull’essere uno di poche parole io sono vicino a Luca (il personaggio ndr), poi c’è qualcosa che non mi piace ovvero l’errore gigantesco che ha fatto che cerca di espiare”.

Io ho fatto qualche errore nella vita? “Ne ho fatti come tutti, parecchi – precisa Edoardo Leo – nei rapporti personali e sul lavoro ma con gli errori cresci, con i successi non si cresce, bisogna imparare a riconoscere gli errori, li devi sapere gestire. Io non sono dipendente dal successo, ho avuto parecchi fallimenti personali ed ho pensato anche di smettere, la mia non è una missione, non salvo nessuno dal punto di vista fisico, ho capito che gli artisti possono fare tante altro, ma è un percorso di consapevolezza a cui arrivi con molta calma e gli errori che ho fatto mi hanno fatto crescere soprattutto cosa non volevo dalla vita, poi cosa si vuole non lo si sa mai bene”.



EDOARDO LEO: “QUANDO FAI QUESTO MESTIERE…”

Quando ha pensato di smettere che cosa ha spinto Edoardo Leo a continuare? “Quando fai questo mestiere all’inizio ti rendi conto che dipendi dal giudizio degli altri, poi ad un certo punto mi sono emancipato ed ho pensato di scrivermi da solo i film, gli spettacoli, quindi dai fallimenti mi sono rialzato con una consapevolezza nuova che oggi è la mia vita professionale”.

Sullo straordinario successo a teatro, Edoardo Leo precisa: “Ho fatto quasi 70 date, ne dovevamo fare 40, poi ne ho fatte 5 al Brancaccio, e me ne hanno chiesto di farne ancora altre visto che ogni data sta andando sold out. Non me l’aspettavo, sono molto felice, io sono da solo… fare una tourne così da Trento a Gela mi ha fatto molto piacere che stavo restituendo un po’ di affetto al pubblico che mi era arrivato attraverso cinema e televisione. Sono molto contento, sul palcoscenico mi sento a casa”.