Edoardo Pesce si è affidato al suo istinto e alla sua passione per interpretare Alberto Sordi. Un’interpretazione che non è stata esente da critiche e che questa sera verrà valutata dal giudice più importante: il grande pubblico della rai. Sarebbe stata soprattutto la famiglia di Alberto Sordi a non apprezzare particolare la performance di Edoardo Pesce, ritenuto troppo ossessivo e poco fedele al personaggio originale. In una intervista rilasciata ad Intimità, Pesce aveva detto di essersi buttato nel film con un pizzico di sano distacco, ma anche qualche timore: “In questa avventura mi sono buttato di pancia, cercando di avvicinarmi il più possibile all’immagine che avevo del suo animo. Ho portato sul set la mia idea di Alberto Sordi, fatta anche di quella fragilità e malinconica fanciullesca che ho sempre colto in lui”, le sue parole. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Edoardo Pesce è Alberto Sordi
Edoardo Pesce interpreta Alberto Sordi nel film per la tv “Permette? Alberto Sordi” in onda martedì 24 marzo 2020 su Raiuno. Si tratta di un film omaggio, diretto da Luca Manfredi, dedicato al grande Albertone nazionale, un mito senza tempo del cinema italiano e mondiale. Un attore tra i più amati ed apprezzati a livello internazionale che ha saputo sempre regalare un sorriso al suo pubblico che, ancora oggi, non l’ha dimenticato. A vestire i panni, non facili, di Sordi è stato scelto l’attore Edoardo Pesce, vincitore di David di Donatello e Nastro d’argento per Dogman, che parlando proprio del suo compito ha dichiarato ad Ansa: “nel caso di Alberto Sordi, in due ore di film non abbiamo potuto scandagliare i chiaroscuri del suo animo. Permette? Alberto Sordi è soprattutto un omaggio che la Rai ha voluto fare a questo grande artista. È una sorta di album di fotografie in movimento, di quello che ha fatto prima di diventare Alberto Sordi, i vent’anni precedenti alla consacrazione al grande pubblico”.
Edoardo Pesce: “nessuna imitazione di Alberto Sordi”
Edoardo Pesce veste i panni di Alberto Sordi nel film omaggio “Permette? Alberto Sordi” in onda su Raiuno. Un ruolo importante per l’attore romano che è cresciuto proprio con i film dell’Albertone Nazionale. Una responsabilità che l’attore ha cercato di smorzare portando sul piccolo schermo non una imitazione, ma un sentito omaggio come ha raccontato alla stampa durante una delle sue tante interviste. “L’intenzione non era quella di accostarsi ad Alberto Sordi, né di farne un’imitazione. È un omaggio” – ha dichiarato Pesce precisando – “un piccolo affettuoso omaggio a cui io ho partecipato volentieri, da romano, da attore”. L’attore ha poi rivelato alcune anticipazioni sul film tv che ripercorrerà gli anni della gavetta di Sordi e le difficoltà incontrate: “sono descritti eventi che forse molta gente non conosce: l’amicizia con Fellini, la tenacia di insistere su questo lavoro. Lui non è nato “Alberto Sordi”, ha affrontato tante sfide, altrettanti no, sacrifici… La sua faccia non funzionava come attore perché nel Dopoguerra andavano di più i volti tragici, c’era il Neorealismo… Ha preso molte porte in faccia ma non si è mai arreso. Quindi è anche un film sul non abbandonare i propri sogni”.
Edoardo Pesce: “Alberto Sordi aveva voglia di darsi agli altri”
I film di Alberto Sordi hanno fatto la storia del cinema italiano e non solo. Anche Edoardo Pesce, che nel film tv interpreta l’Albertone Nazionale, non nasconde di esserne un cultore: “i suoi film li ho sempre visti. Vengo da una famiglia romana appassionata di cinema e teatro”. Tra le tantissime pellicole però Pesce ha i suoi preferiti: da La grande guerra a Un americano a Roma fino a Una vita difficile e Il vedovo. In particolare l’attore negli ultimi anni ha riscoperto il film “Il diavolo” con cui Sordi ha vinto un Golden Globe. Parlando però di Alberto Sordi, Edoardo non nasconde di essere un attore diverso, ma di aver apprezzato: “l’energia vitale che aveva, era un vulcano. E poi i tempi attoriali magistrali. Erano micidiali e modernissimi. Forse prima di lui giusto Petrolini aveva toccato quei livelli. Io sono più malinconico: lui invece aveva questa voglia di far sorridere, di darsi agli altri, generoso, di scherzare. Forse mi manca anche la competitività di Sordi”.