Pochi giorni fa è arrivata la sentenza di assoluzione in Appello per Edoardo Rixi, accusato in primo grado di peculato e falso nell’ambito dell’inchiesta sulle spese pazze in Liguria e condannato a 3 anni e mezzo. Intervenuto a Quarta Repubblica, l’esponente della Lega ha ricostruito tutta la vicenda: «La mia storia inizia nel 2010, quando divento consigliere regionale e lascio il Parlamento, poi nel 2012 la Guardia di Finanza in Liguria interviene su tutti i gruppi e sequestra i bilanci della Lega. Nel 2015 ho l’avviso di garanzia e l’interrogatorio del pm: cercavano di capire se i fondi del gruppo fossero utilizzati in maniera appropriata o meno. Poi hanno contestato qualsiasi spesa al gruppo, senza verificare se erano state appropriate o meno».



Nel 2015 è arrivato l’avviso di garanzia e questo ha avuto degli effetti non indifferenti sul percorso politico di Edoardo Rixi: «Nel 2015 ero candidato presidente della Regione Liguria, poi ho supportato Giovanni Toti. Il rinvio a giudizio è arrivato in quell’anno, poi il processo di primo grado è arrivato nel 2019 con la sentenza di condanna di tre anni e mezzo e interdizione perpetua dai pubblici uffici».



EDOARDO RIXI: “MIO PROCESSO USATO A LIVELLO POLITICO”

Edoardo Rixi ha poi aggiunto nel corso del suo intervento a Quarta Repubblica: «Ho fatto appello, la situazione era paradossale perché ero viceministro e mi sono dimesso come previsto dal contratto di governo con il M5s. Salvini mi ha sempre difeso. Ma il problema è che ho saputo in Parlamento venti giorni prima la sentenza, i 5 Stelle mi davano già per condannato e Di Maio mi sparava a tiro incrociato sulla condanna. Io so della mia condanna dall’Ansa e due minuti dopo i miei magistrati fanno una conferenza stampa sulle motivazioni della condanna, che a me come imputato verranno date 90 giorni dopo. Ho fatto ricorso in Appello e fortunatamente sono stato assoluto». Edoardo Rixi ora può esultare per la sentenza d’Appello, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: «Io spero che sia stato un errore giudiziario, ma ci sono stati una serie di elementi che non mi sono piaciuti: più di una volta mi è stato detto che sarei stato condannato, io voglio capire come si fa a sapere prima se vengo condannato prima della sentenza. Non riesco a capire il motivo per cui un magistrato abbia dovuto fare una conferenza stampa sulle motivazioni della sentenza prima di darle al mio avvocato. Si voleva mettere in crisi un governo, io credo che il mio processo sia stato utilizzato a livello politico».

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