Non poteva mancare un ricordo di Little Tony da parte di Edoardo Vianello. La loro fu una bellissima amicizia: “Abitavamo nello stesso quartiere, eravamo quasi coetanei”, ha spiegato il cantante prima di rammentare alcuni momenti trascorsi insieme. Ha ricordato così gli spettacoli di arte varia, oggi ormai inesistenti ed in cui entrambi si ritrovavano per esibirsi insieme: “Mi preoccupavo sempre di cantare prima di lui altrimenti si finiva sempre all’una di notte e finiva che suonava solo lui”, ha ricordato con ironia e con il sorriso.
Anche Orietta Berti ha rammentato questo aspetto tipico di Little Tony, come ribadito poi anche dall’amico Bobby Solo, entrambi ospiti della trasmissione di Rai1, in studio proprio per ricordare il compianto artista per il quale è intervenuta anche la figlia Cristiana e due dei suoi nipoti. Successivamente Vianello si è esibito in studio su alcuni dei maggiori successi di Tony e suoi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Edoardo Vianello ricorda Little Tony a Domenica In
C’è anche Edoardo Vianello tra gli ospiti della nuova puntata di Domenica in, il contenitore della domenica pomeriggio di Rai1 dedicato alle interviste e ai racconti di alcuni dei personaggi più ‘in’ del panorama dello spettacolo attuale. Per essere precisi, però, Edoardo non è più tanto ‘in’, e non è solo una questione di vecchiaia: in una recente intervista, infatti, il cantautore de I watussi ha condiviso la sua perplessità circa il modo di esprimersi delle nuove generazioni, che hanno messo al bando dal loro vocabolario termini come ‘negro’.
Un termine, quest’ultimo, completamente sdoganato nel testo del suo brano più famoso: “Quando sento modificare la mia canzone, sostituendo ‘negri’ con ‘neri’ mi infastidisco…”, ha ammesso il 7 maggio ai microfoni del Giornale, specificando che – se dovesse riscriverla adesso – si atterrebbe comunque alle nuove norme del linguaggio. “Probabilmente sì, mi atterrei al linguaggio comune del momento. Ma il punto è un altro: il razzismo non è questo, ma è nei gesti. Non basta pulirsi le coscienze usando una parola anziché un’altra. E guardi che la pensano così anche molti africani che non si sentono offesi nell’essere chiamati ‘negri’”.
Edoardo Vianello dice la sua sul ddl Zan
Lo stesso ragionamento, Edoardo Vianello lo applica alle recenti polemiche sulle persone con tendenze omosessuali, attenzionate dal discusso ddl Zan bocciato anche da alcuni costituzionalisti (metterebbe a rischio la libertà di pensiero): “Non vedo onestamente la necessità di una norma ad hoc. Ci sono già le leggi attuali. Il problema è che spesso non vengono applicate. Bisognerebbe forse iniziare da lì…”. Sul tema del rispetto delle leggi, che troppo spesso in Italia restano lettera morta, Vianello si esprime così: “Quando qualcuno invoca il rispetto delle regole viene subito bollato come ‘populista’ o ‘fascista’. Sa che le dico? Che stiamo andando allo sfascio”.
Edoardo Vianello: “In politica ci vuole equilibrio”
La posizione di Edoardo Vianello è chiara: “Vede anche nell’educazione siamo troppo accondiscendenti. Rispetto ad alcuni anni fa, si è diffusa un’estrema rilassatezza nei costumi. Si lascia andare tutto senza imporre dei paletti. È sbagliato. Mio padre mi ha sempre insegnato che certe cose non si fanno, punto e basta”. In seguito cita ‘l’ultima storia’ del bacio di Biancaneve, secondo lui un’altra (l’ennesima) questione di lana caprina che divide inutilmente l’opinione pubblica. La sua conclusione è la seguente: “Ci vorrebbe un giusto equilibro nella vita sociale come in politica, invece si ha l’idea che su ogni argomento si finisce in caciara… la verità è che, glielo dico in romanesco, stiamo a esagera’…”.