Fra i tanti compleanni famosi di oggi, anche quello di Edoardo Vianello. Il grande cantante romano spegnerà in queste ore le 82 candeline, un compleanno purtroppo triste in quanto cade a poche settimane dalla tragica morte della figlia Susanna, deceduta lo scorso mese di aprile dopo una lunga malattia. Intervistato stamane da ItaliaSì, su Rai Uno, Vianello ha spiegato: “Mi sento un po’ ombroso, è un momento difficile legato anche al momento generale che comunque bisogna superare perchè la musica per fortuna aiuta molto, ma c’è comunque grande malinconia”. Marco Liorni ha cercato di stemperare un po’ l’atmosfera, dicendo a Vianello di aver voglia di sentirlo cantare, e lui ha replicato: “Avete voglia di sentirmi cantare? Anche io ne ho voglia”. In studio passano quindi le immagini delle storiche hit di Vianello: “Rivedendo le immagini mie del passato cosa provo? Ho perfettamente fotografato dentro di me il momento in cui queste canzone sono nate, tutte in un momento di gioia, euforia, di una buona notizia, e quindi questo entusiasmo mi ha aiutato a finire queste canzoni spensierate.”
EDOARDO VIANELLO: “VI RACCONTO UN ANEDDOTO SU UNA MIA CANZONE…”
Vianello ha quindi ricordato un simpatico aneddoto legato ad uno dei suoi grandi successi “Con le pinne, fucili ed occhiali: “Quando il mio paroliere Carlo Rossi mi sottopose questo testo, gli dissi ‘Ma questa è una cretinata’, a chi interessa? La chiave è stata quando l’ho cantata, scandendo esattamente le parole, ed ha acquistato spessore è divenuta futurista ed è andata molto bene”. Recentemente Vianello era stato intervistato dal programma Quarta Repubblica, di Rete 4, con il conduttore Nicola Porro che aveva chiesto all’artista se la sua canzone “Watussi” fosse a rischio a causa delle proteste del movimento Black Lives Matter: “Quando la scrissi usai le nozioni che mi avevano insegnato a scuola – spiegò in quell’occasione – cambiare il testo della canzone? Si tratta di un patrimonio dell’umanità, prima bisognerebbe abbattere le Piramidi e il Colosseo… Se l’avessi scritta oggi probabilmente mi sarei attenuto politicamente corretto”.