Edoardo Vianello ospite della puntata di oggi, martedì 14 luglio 2020, de La vita in diretta Estate. Il cantante ha raccontato ad Andrea Delogu della sua amicizia con Ennio Morricone, ma anche di come sono nate le sue canzoni poi diventate delle vere e proprie hit delle estati italiane. Il cantante che con le sue canzoni “Siamo i Watussi”, “Abbronzatissima” e “Pinne, fucile e occhiali” ha fatto da colonna sonora alle estati di milioni di italiano, parlando proprio dei suoi successi ha precisato: “è tutto un colpo di fortuna. Le cose vanno aiutate soprattutto con la fortuna ed io ho avuto l’intuito di scrivere cose carine che poi sono arrivate al pubblico e sono ancora oggi ricordate nel tempo”. Non solo, Vianello parlando proprio dei primi anni della sua carriera ricorda la collaborazione con il Maestro Ennio Morricone di cui oggi è ancora orgoglioso: “Ennio Morricone ha fatto degli arrangiamenti geniali sulle mie canzoni”. Poi il cantante ricorda Morricone scomparso pochi giorni fa: “è stata una persona straordinaria ed averlo conosciuto è stato meraviglioso. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, avrei potuto anche non conoscerlo. L’ho conosciuto ancora prima di fare i dischi, l’amicizia era lunga e quando ho avuto l’opportunità di scrivere ho chiesto alla mia casa discografica di farle arrangiare a lui”.



Edoardo Vianello: “le mie canzoni? Erano semplici, ingenue”

Edoardo Vianello si è dilungato a La vita in diretta Estate a raccontare la sua amicizia con Ennio Morricone nata quando entrambi non erano ancora famosissimi. “Era ancora un esordiente e lui si è divertito tantissimo” – ha ricordato il cantante parlando della collaborazione avuta con il Maestro Premio Oscar con cui ha vissuto un bellissimo rapporto di amicizia. “Era il mio migliore amico in quel momento” – precisa Vianello – “poi le strade si sono divise, lui è diventato una star internazionale, ma i primi anni siamo stati molto legati”. L’autore di tantissime canzoni tormentone delle estati italiani ha parlato di come è cambiata la musica nel corso degli anni: “le canzoni erano un pò diverse negli anni ’60, avevano tanta melodia e avevano bisogno di un’idea e di un arrangiamento forte. Erano canzoni semplici e genuine. Poi con l’avvento dei cantautori è cambiato l’aria, serviva raccontare storie e delle proteste, anche se io sono molto legato al mio periodo e sono contento di averlo vissuto con persone importanti”. Non solo, Vianello si è soffermato anche su come siano cambiate le cose dagli anni ’60 ad oggi: “prima la gente era più felice, non aveva niente e quindi ogni piccola conquista ti dava una grande felicità. C’era ottimismo, possibilità di crescere, le occasioni che il lavoro offriva, quindi ogni conquista non poteva che creare occasioni di gioia”. Sul finale poi Vianello ha parlato anche della pandemia da Covid-19: “prima del virus eravamo un pò troppo viziati, gli eventuali progressi nemmeno li notavamo. Questa batosta del virus potrà rimettere le cose apposto per quelli che riusciranno a superarlo percentuale la crisi è davvero dura”.

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