Eduardo De Filippo è stato uno degli attori italiani più brillanti di sempre, icona della commedia teatrale e del cinema

Eduardo De Filippo, figlio naturale di Eduardo Scarpetta, ha segnato un’epoca nell’universo teatrale italiano, emergendo come una delle menti più brillanti e pungenti del novecento. La sua carriera artistica, iniziata giovanissimo insieme ai fratelli Peppino e Titina, ha contribuito a plasmare il panorama culturale italiano. Nel 1932, Eduardo fondò il Teatro Umoristico insieme ai suoi fratelli, guadagnando l’attenzione e gli onori di tutto il paese. In questo periodo, iniziò anche a distinguersi come autore, dando vita a opere di comicità amara e intrise di una sostanziale tragicità.



Tra le sue opere più celebri ricordiamo certamente “Sik-Sik l’artefice magico” (1930), “Natale in casa Cupiello” (1931), “Chi è cchiù felice ‘e me” (1932), e “Non ti pago!” (1940), in cui il dialetto non limitava affatto la profondità del discorso drammaturgico.

Eduardo De Filippo, il senso sopraffine dell’ironia e la capacità di raccontare i più umili: così è diventato genio indiscusso della comicità

Parallelamente al teatro, Eduardo fece faville anche nel mono del ciinema, ricevendo ammirazione per la sua interpretazione in “Il cappello a tre punte” (1934) di Mario Camerini. Nel 1945, si separò da Peppino e fondò il Teatro di Eduardo, presentando commedie più mature, che affrontavano interrogativi inquietanti sulla condizione umana contemporanea. Tra queste opere, spiccano “Napoli milionaria” (1945), “Questi fantasmi!” e “Filumena Marturano” (1946), “Le voci di dentro” (1948), “Bene mio e core mio” (1955), “Sabato, domenica e lunedì” (1959), “Il sindaco del rione Sanità” (1960), “Gli esami non finiscono mai” (1974), e molte altre.

Così Eduardo De Filippo è diventato un indiscusso genio della comicità, un’icona in grado di esplorare i sentimenti degli umili con la capacità di cogliere e condividere sfumature, tra farsa e tragedia. Nel 1981, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo nominò senatore a vita, omaggiando il mitico attore con un “incarico” di grande prestigio.