VALDITARA RILANCIA IL PIANO CONTRO LA VIOLENZE DI GENERE DOPO L’OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN

In tempi non sospetti a settembre il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara aveva ipotizzato nel mese di novembre il via libera al piano “Educare alle relazioni”, un sistema rinnovato di approccio alle tematiche delicate come bullismo, cyberbullismo, stupri, violenze di branco e contro le donne affrontato già nel mondo della scuola, a cominciare con le scuole secondarie di secondo grado (le superiori, ndr). Dopo quanto successo negli scorsi giorni con l’omicidio di Giulia Cecchettin a Barcis, la politica prova a reagire all’ondata emotiva del tema “violenza contro le donne” e così torna di stretta attualità il piano già ideato nei mesi scorsi dal Governo Meloni.



«Domani (oggi, ndr) invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze», così ha scritto su X il Ministro Valditara annunciando per la giornata di mercoledì 22 novembre la presentazione in conferenza stampa del piano “Educare alle relazioni”. Si tratta, spiega ancora il titolare del “fu” MIUR, «di un piano frutto del lavoro accurato del Ministero all’insegna di un confronto ampio e di un pluralismo di apporti». La bozza del piano Valditara sulla scuola e le violenze prevede, secondo le anticipazioni di “La Repubblica”, un ciclo di 12 incontri per portare dentro le aule i temi di «contrasto alla violenza di genere, la cultura del rispetto e la consapevolezza sulle conseguenze penali e civili degli abusi».



COME FUNZIONA IL PIANO VALDITARA PER “EDUCARE ALLE RELAZIONI”

Il progetto “Educare alle relazioni” messo a punto dal Ministro Valditara, con l’aiuto dei colleghi della Cultura Gennaro Sangiuliano e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella, sarebbe dunque pronto a scattare già dalle prossime settimane nelle scuole superiori: il piano Valditara, è un progetto si fonda su un decalogo di concetti. «La scuola deve educare a sentire l’altro, all’empatia, alla cultura del rispetto, superando il pregiudizio, la cultura maschilista, la discriminazione, la prepotenza. Questo e altro sta alla base del mio progetto ‘Educare alle relazioni», sottolinea il ministro leghista.



Ad aiutare nella comprensione di come si potrà strutturare il piano “Educare alle relazioni” viene in soccorso, in attesa della presentazione ufficiale, il sindacato DirigentiScuola intervenuto nelle scorse ore a commento della tragica vicenda della morte di Giulia Cecchettin, uccisa dal giovane fidanzato Filippo Turetta (arrestato domenica in Germania). «I dirigenti – continuano – sono pronti a presidiare i processi formativi ponendo al centro del percorso i grandi temi dell’esistenza». Il piano del del Ministro Valditara, sottolinea ancora DirigentiScuola, viene apprezzato per le proposte che prevedono «la presenza di uno psicologo, o di uno psicopedagogista, che sarebbe la figura migliore per operare all’interno delle scuole e prendere in carico gli stati emotivi di allievi e insegnanti. La figura dell’esperto andrebbe ad aggiungersi e a collocarsi, in un’ottica strutturale e sistemica, all’interno di tanti altri interventi educativi che le scuole italiane promuovono da tempo come l’introduzione del curricolo verticale sulle competenze socio–emotive, già obbligatorio in molti contesti europei». L’educazione all’alterità è la vera sfida sociale e culturale del prossimo futuro, conclude la nota, e la scuola la deve abbracciare e portare a compimento «con interventi mirati, incisivi, permanenti nella prospettiva di uno Stato democratico dove sia rispettata la libertà di ciascuno e la giustizia di tutti».

Del resto già a fine agosto il Ministro Valditara aveva lanciato l’ipotesi per un piano di lavoro imminente contro le violenze dentro e fuori le scuole: «si tratta di affermare e diffondere tra i giovani la cultura del rispetto. Pensiamo a incontri da tenere nelle scuole rendendo protagonisti gli stessi studenti e con l’intervento, fra gli altri, di vittime di violenze che possano testimoniare in modo diretto che cosa significa la violenza contro le donne. L’obiettivo è di riuscire a farlo partire già da quest’anno». Per il 25 novembre il Governo aveva già incardinato una iniziativa in vista della giornata contro la violenza sulle donne, evento confermato a maggior ragione dopo la terribile vicenda di Giulia e Filippo: il progetto Valditara sull’educazione alle relazioni si avvarrà del “metodo Balint”, di fatto una collaudata metodologia sulla «formazione esperienziale creata originariamente dallo psicoanalista Michael Balint centrata sull’azione del gruppo come strumento facilitatore del pensiero».