Si è conclusa a Roma la sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente, durante la quale, sotto la guida del presidente Cei e cardinale Matteo Maria Zuppi, si è focalizzata l’attenzione su varie tematiche di importanza molto attuale. In particolare quella dell’educazione e dell’importanza di investire di più nella cultura e nella scuola per contrastare il disagio giovanile, la violenza, le dipendenze. Un problema che riguarda tutta la società e per il quale la Chiesa deve essere pronta ad interloquire con le istituzioni e le famiglie, per fare in modo che gravi episodi come quello accaduto a Caivano non vengano affrontati soltanto come una questione di ordine pubblico, ma considerando anche l’aspetto educativo.
Bisogna imparare a comprendere che alla repressione serve legare la possibilità di interventi educativi lungimiranti, perchè i giovani devono imparare i valori della sessualità, per non cadere nella pornografia e di conseguenza in una realtà fatta di abusi e violenza. Altro tema molto caro alla Chiesa, che si lega profondamente a quello dell’educazione, è quello sulle disuguaglianze e sulla povertà, per il quale Zuppi ha epresso preoccupazione, soprattutto in merito al disegno di legge sull’autonomia differenziata che rischia di sfilacciare ancora di più il delicato tessuto sociale andando ad incrementare la già grave crisi demografica.
Cei “Investire nell’educazione per combattere il disagio giovanile”
Il Consiglio Episcopale Permanente Cei, a conclusione della riunione autunnale a Roma, ha pubblicato un comunicato, riportato dal quotidiano Avvenire, nel quale non solo viene sottolineato come priorità un maggiore investimento nel campo dell’educazione e del settore scuola, ma con l’occasione è stato espresso l’augurio di un buon anno scolastico ed accademico a tutti i docenti ed in particolare a quelli di religione cattolica sui quali: “grava la responsabilità di illustrare quanto il cristianesimo abbia permeato l’arte, la letteratura, la cultura in genere“.
Inoltre è stato offerto a tutti i vescovi, un aggiornamento sulle normative di tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Un documento che si pone come riferimento e spartiacque “non solo nella percezione della gravità degli abusi nella Chiesa, ma anche e soprattutto per “l’attivazione di azioni di contrasto e prevenzione“. La rete si sviluppera con nuovi servizi territoriali consultativi, coordinati dai vescovi nelle diverse regioni, che avranno la funzione di accogliere e accompagnare nei centri di ascolto le presunte vittime.