Un’amica ha dato una festa per l’Halloween appena trascorso, a tema “La tua più grande paura”. “E tu da cosa ti sei vestita?” le chiedo ingenuamente. “Beh, ovvio… da vecchiaia”.
Come darle torto? Lo scorrere del tempo è terrificante: porta con sé il timore delle mancate opportunità, del mancato raggiungimento (di poi cosa non si sa), del mancato scopo. Insomma, lo scorrere del tempo trascina in un buco nero che assorbe voracemente tutti i nostri istanti presenti, privandoli con un soffio del loro fugace significato. Vogliamo tutto e subito, ci annoiamo a un ritmo frenetico e perdiamo l’attenzione in modo errabondo, restando quindi con una manciata di istanti, che pur messi in fila, mancano di una direzione.
Anche in tema di investimenti possiamo riscontrare la stessa tormentosa ansia: è davvero il momento giusto per investire? Obbligazioni o azioni? E se poi me ne pento?
Si tratta certamente di un tema educativo: agli italiani manca un’educazione finanziaria. È una cantilena sentita varie volte, un circolo vizioso da cui non riusciamo a uscire: da un lato, non investo perché ho paura del mondo finanziario che non conosco, dall’altro, non conoscerò mai il mondo finanziario da cui, per paura, mi ritraggo.
Come uscirne? Analizziamo le caratteristiche del Bel Paese: siamo un popolo di risparmiatori e di “diversamente giovani”. Forse allora la soluzione ai nostri problemi è più vicina di quello che pensiamo. Nonni, mi rivolgo a voi: come regalo ai vostri nipoti per questo Natale investite un po’ dei vostri risparmi per loro. Il tempo ai vostri nipoti non manca, e sarà questa la chiave per un ottimo investimento: l’orizzonte temporale di lungo periodo garantirà una buona performance dell’investimento. Nei Paesi nordici, non è raro che appena nasce un bambino si accenda per lui un’assicurazione sulla vita. Mi sto ora immaginando un nonno napoletano che scaramanticamente si tocca, ma sarà un caso che in quegli Stati la percentuale di investitori è notevolmente superiore a quella italiana?
Cominciare a rendere la finanza un tema quotidiano, a fare entrare il linguaggio economico nelle nostre case e questo comincerà dolcemente, ma inesorabilmente a vincere la paura di quei confusi acronimi (Etf, Irs, Pac, ecc.) che abitano il mondo della finanza.
Lungi da me togliere alla “creatura” la gioia di scartare un regalo la mattina di Natale, ma nulla vieta di comprare una macchinina un po’ più piccola e in parallelo accantonare qualche risparmio in qualche piano di investimento.
Ad esempio, sempre per sconfiggere la scaramanzia, aprire un fondo pensione anche per neonati consente di godere di molti vantaggi. Oltre al rendimento economico dell’investimento (che in questi tempi di inflazione non fa mai male), si fa partire il cronometro dell’anzianità contributiva. Sempre di vecchiaia si parla, ma in questo caso la si accoglie a braccia aperte, perché consente al nipote del futuro di prelevare quei soldi saggiamente investiti per pagarsi l’università o comprare una casa, ad esempio, oltretutto con tassazioni agevolate.
Nonni di tutto il mondo unitevi quindi, c’è un mondo da scoprire e da far scoprire là fuori, non abbiatene paura.
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