Il rapporto Ocse-Pisa 2022 sulla Financial Literacy, che misura l’alfabetizzazione finanziaria degli studenti, colloca l’Italia al 12° posto su un campione di 20 Paesi, con il 20,9% dei giovani che si trova al livello 1 di conoscenza finanziaria (insufficiente) rispetto a una media Ocse del 14,7%. Il 18% degli studenti italiani non raggiunge il livello base di competenza (livello 2), considerato il minimo necessario per gestire correttamente le questioni finanziarie quotidiane, mentre solo il 5% raggiunge il livello più alto (livello 5), contro una media Ocse del 10,5%.
Questo dato evidenzia una disomogeneità nelle conoscenze finanziarie tra i giovani italiani, con differenze significative in base al genere (i ragazzi sono più ferrati delle ragazze), alla regione di residenza (il Nord-est e il Nord-ovest ottengono punteggi medi superiori alla media nazionale) e al percorso di studi seguito (i licei registrano le performance migliori, seguiti dagli istituti tecnici, mentre gli istituti professionali hanno punteggi più bassi).
L’alfabetizzazione finanziaria è un aspetto fondamentale della vita moderna, specialmente per i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni. In Italia, come in molti altri Paesi, la conoscenza e la gestione delle proprie finanze rappresentano una sfida significativa. Le più attuali ricerche esplorano la situazione reale dell’alfabetizzazione finanziaria tra i giovani italiani, analizzando le cause della scarsa conoscenza in materia, le conseguenze e le possibili soluzioni per migliorare questa condizione.
Uno studio della Banca d’Italia del 2023 ha rivelato che solo il 35% degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 34 anni ha una comprensione adeguata di concetti finanziari basilari, come il risparmio, l’investimento, il credito e la gestione del debito ed è in grado di rispondere correttamente alle domande su inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio. Questa carenza è preoccupante in un’epoca in cui le decisioni finanziarie hanno un impatto diretto sulla qualità della vita.
Queste carenze sono attribuite a vari fattori, tra cui una bassa propensione all’utilizzo di servizi finanziari di base, una scarsa discussione di temi economici in famiglia e una limitata educazione finanziaria a scuola. Infatti, solo il 36,1% dei giovani italiani parla di finanza in famiglia e appena il 40% riceve informazioni finanziarie dagli insegnanti. Questo scenario ha spinto esperti e istituzioni a sottolineare la necessità di investire in programmi educativi mirati, sia nelle scuole che attraverso campagne nazionali di sensibilizzazione.
Per affrontare le sfide dell’alfabetizzazione finanziaria tra i giovani italiani è cruciale adottare un approccio multidimensionale. Introdurre corsi obbligatori nelle scuole e università, con programmi pratici che insegnino ai giovani come gestire il denaro, pianificare il budget e investire; promuovere campagne di sensibilizzazione sui media e le piattaforme social, sviluppare risorse online, con app e strumenti interattivi e accessibili; incentivare le famiglie a discutere apertamente di questioni finanziarie e a coinvolgere i giovani nella gestione delle finanze domestiche sono tutti passi fondamentali per migliorare le competenze finanziarie dei giovani.
Un’interessante ricerca della Banca d’Italia (Financial knowledge and career aspirations among the young: a route to entrepreneurship, del marzo 2024), ha esplorato l’impatto del grado di alfabetizzazione finanziaria sulle aspirazioni di carriera dei giovani. I risultati dello studio sono chiari: il 38% degli intervistati desidera avviare un’attività imprenditoriale, mentre l’11% è incerto. I risultati indicano che i giovani con aspirazioni imprenditoriali possiedono un livello di conoscenza finanziaria più elevato, suggerendo che una migliore educazione in questo ambito può incentivare l’interesse verso l’imprenditorialità e influenzare positivamente le scelte di carriera.
L’alfabetizzazione finanziaria è una competenza essenziale per i giovani italiani, necessaria per affrontare le sfide economiche della vita moderna. Migliorare il livello di conoscenza finanziaria richiede uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni educative, del Governo, delle famiglie e dei media. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile preparare adeguatamente le nuove generazioni a gestire le proprie finanze in modo responsabile, migliorare la loro capacità di prendere decisioni informate e a costruire un futuro finanziariamente sicuro.
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