Facebook, l’ultima novità sulla rete di Internet, è diventato punto di incontro per chi protesta contro la protesta nelle università. Molti utenti del network, infatti, hanno creato e si sono iscritti a gruppi, sostenendo il proprio diritto a studiare e fare lezione in università, senza essere impediti da chi protesta contro. Tra i gruppi che hanno raccolto più iscrizioni, tra chi non vuole sospendere le lezioni, o è preoccupato di non riuscire a laurearsi in tempo e dover pagare altre tasse, ci sono “Io voglio studiare”, “Occupate casa vostra”, “Diciamo no al blocco delle lezioni”, “Basta con le occupazioni”, dove sono stati inviati migliaia di commenti, articoli, video che descrivono fatti accaduti negli atenei, opinioni apparse sui giornali, discussioni televisive.
Ma la protesta di chi non vuole occupazione in università non si ferma sul web: secondo quanto si legge online, approderà questa settimana negli atenei con volantinaggi e manifestazioni.
Alcuni commenti tra i numerosi che sono apparsi: «È un mio diritto continuare ad andare
a scuola. Non condivido la protesta e non accetto che mi si imponga di non fare lezione»; «gli studenti italiani sono 9 milioni e sole poche migliaia protestano»; «credo sia un sopruso che pochi facinorosi impediscano agli studenti di seguire le lezioni». E ancora: «L’Università italiana fa
schifo. Chi protesta vuole proteggere l’Università dei baroni». «La cosa più bella e vedere il nullafacente di 30 anni ultrafuoricorso……che protesta….ahahahahaha ma vai a studiare».
E tra i volantini che gireranno in questi giorni negli atenei, c’è l’appello diffuso dai Giovani per la Libertà-Forza Italia che chiede libertà di manifestare ma allo stesso tempo di studiare e invoca un’università dove le risorse siano gestite in modo più razionale, evitando gli sprechi.