Negli ultimi due anni gli episodi di bullismo verificatisi nelle scuole, riportati dapprima sporadicamente dalle pagine dei giornali e dai servizi televisivi, mobilitano attualmente quasi ogni giorno mass media e opinione pubblica. Tale fenomeno è presente nella scuola primaria e secondaria e i soggetti coinvolti sono bambini e ragazzi, maschi e femmine dai 7 ai 14/ 15 anni, che assumono comportamenti aggressivi e violenti nei riguardi dei coetanei. Questi si esprimono con lesioni e percosse, prevaricazioni e minacce, molestie fisiche e psicologiche, compiute da un singolo individuo, ma per lo più da un gruppo, ai danni di soggetti più deboli che subiscono passivamente con sofferenza e paura, senza trovare il coraggio di denunciare quanto accade. Gli elementi che caratterizzano il bullismo sono: l’intenzionalità, la persistenza della condotta, la disuguaglianza di forza tra i soggetti (vedi Bullismo, di M. Ascione, ed. Halley, 2007, pagg. 24-25) ed essi lo differenziano da ogni altro tipo di scherzo e di sporadico episodio di aggressività.
La scuola risulta essere uno degli ambiti privilegiati per tali esternazioni, per la facilità con cui l’operato di un leader si afferma e l’attenzione che riesce a catalizzare, grazie anche all’utilizzo della tecnologia (cyberbullismo) che favorisce l’immediata messa in rete degli episodi di bullismo, garantendo l’anonimato dei suoi autori. La famiglia e la scuola hanno affrontato questa tematica per individuare le cause e gli strumenti in grado di prevenire e contrastare il fenomeno, che è uno degli aspetti gravi ed urgenti del più ampio problema dell’“emergenza educativa”, richiamata con insistenza anche dal Papa Benedetto XVI (vedi Discorso in Roma dell’11.06.07, in apertura del Convegno Ecclesiale della Diocesi e del 04.05.08, in Roma, nel corso dell’incontro con l’Azione Cattolica).
Per tale emergenza si sono finalmente mobilitate anche le istituzioni, coinvolgendo per una analisi della situazione e una richiesta di collaborazione, Associazioni, Uffici Scolastici Provinciali, Consulte, Oratori ed Entità comunque coinvolte ed interessate al problema educativo e istituendo appositi Osservatori sul territorio nazionale. In particolare l’Associazione Diesse Lombardia partecipa dal 2007 con alcuni suoi componenti all’Osservatorio Regionale della Lombardia sul fenomeno del bullismo.
L’Osservatorio ha prodotto un importante dossier recentemente distribuito a scuole e famiglie, oratori e centri, con linee di indirizzo propositive per una nuova alleanza tra famiglia e scuola e con il coinvolgimento di tutte le agenzie educative operanti sul territorio, con analisi e proposte per affrontare tale emergenza. In tale documento viene individuata la necessità di un “patto educativo” fra scuola e famiglia (superando così ogni forma di delega deresponsabilizzante dell’una nei confronti dell’altra) e in questa ottica la scuola, nello svolgere il suo compito, afferma la sua funzione sussidiaria rispetto alla famiglia.
La novità che emerge da queste indicazioni consiste innanzitutto nella sottolineatura della urgenza di una “forte assunzione di responsabilità da parte degli adulti che educano”, oltre che nella possibilità di utilizzare riferimenti e strumenti di aiuto concreto nelle situazioni di bisogno(ad esempio il sito web creato appositamente per il fenomeno del bullismo e per valorizzare tutte le “buone pratiche” realizzate ogni giorno nelle scuole e nelle realtà locali ). L’uso di tali strumenti rimanda esplicitamente a quella rinnovata presa di coscienza e responsabilità che chiede capacità di ascolto e di stima reciproca, volontà di collaborazione e passione educativa da parte di tutti i soggetti implicati.
(Donata Conci Baciocchi, componente della Associazione Diesse Lombardia e componente dell’Osservatorio Regionale della Lombardia sul fenomeno del bullismo).