A nome della Federazione Opere Educative, mi permetto proporre alcune osservazioni in merito all’Articolo di Giavazzi “La promozione del merito” comparso su Il Corriere della Sera di oggi:

1) Non è vero che l’esperienza del voucher in Lombardia non è stata positiva. Le famiglie lombarde hanno avuto maggiore possibilità di scegliere il proprio partner educativo limitando i danni economici dovuti ad una legislazione iniqua e pregiudizialmente ottusa. I dati sulla maggiore stabilità delle scuole paritarie di questa regione rispetto alle altre, mostra che gli effetti ci sono stati e sono positivi. Le scuole non statali non vogliono il voucher per arricchirsi, ma perché le famiglie possano esercitare liberamente il diritto costituzionalmente riconosciuto all’educazione-istruzione dei propri figli. Il difetto del voucher sta, casomai, nel coprire solo una parte modesta del costo complessivo delle rette scolastiche.
2) Il fatto che le famiglie che scelgono scuole private sono mediamente più ricche la dice lunga: occorre incrementare il sistema del voucher, affiancandolo ad altre provvidenze (per esempio le detrazioni), perché davvero tutti abbiano la possibilità di esercitare il diritto alla libera scelta educativa (anziché eliminare le scuole non statali…).
3) I dati sui livelli di competenze degli allievi delle scuole private sono assolutamente discutibili: a quale campione si riferiscono? Da quali istituti è costituito? Che validità statistica hanno? A quale campione di alunni delle scuole statali sono stati paragonati (Nord, Centro, Sud)?. Perché non facciamo un confronto serio con gli studenti del sistema paritario, che a quanto ci risulta sono spesso e volentieri a livelli di eccellenza (dati Invalsi)?
4) Ci pare che dall’articolo di Giavazzi trapeli, più che una cordiale preoccupazione per i nostri giovani, una vena di pregiudizio ideologico contro la libertà di educazione. Se l’alternativa che propone è questa scuola statale stremata dalla sindacalizzazione, svuotata di ogni capacità di vera proposta educativa e senza reale autonomia (perché NO alla chiamata nominativa degli insegnanti? perché NO alla possibilità per i presidi di stipulare contratti privati?), allora ci sentiamo di dire con decisione al nuovo Ministro: AVANTI TUTTA COL SUO PROGRAMMA!
(Foto: Imagoeconomica)


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