È capitato spesso, negli ultimi mesi, che genitori, docenti e dirigenti scolastici si siano posti, non senza preoccupazione, molte domande sullo svolgimento del prossimo anno scolastico.
Le preoccupazioni principali dei docenti riguardavano fondamentalmente l’organizzazione delle ore di insegnamento e l’articolazione del tempo scuola. Preoccupazione, quest’ultima, condivisa pienamente anche dai genitori: chi, infatti, negli ultimi anni ha scelto un determinato istituto scolastico per avvalersi di un tempo scuola adatto alle proprie esigenze di organizzazione familiare, si domandava se tale situazione sarebbe stata confermata per l’anno successivo. Diversamente, si sarebbero trovati costretti a scegliere un istituto diverso.
Tali richieste hanno pesato da una parte sui dirigenti scolastici, i quali si sono trovati sotto la pressione di genitori, docenti e amministratori che chiedevano un po’ di chiarezza; dall’altro sulle stesse amministrazione locali, messe in difficoltà dal punto di vista della pianificazione degli investimenti (avvio di nuove mense, ristrutturazione di scuole, progetti di accorpamento delle scuole, acquisto di scuolabus etc.).
Ecco perché la Circolare, che dovrebbe essere a breve firmata dal ministro Gelmini, era tanto attesa da tutto il mondo della scuola.
Vediamo allora quali sono gli elementi essenziali.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia iscrizioni aperte, nelle scuole statali e paritarie, per i bambini che compiono tre anni entro il 31 dicembre 2009 e, in presenza di particolari condizioni (disponibilità di posti, accertamento dell’avvenuto esaurimento di eventuali liste d’attesa), anche ai bambini che compiono i tre anni entro il 30 aprile 2010. Le ore settimanali previste sono 40 (8 ore giornaliere). A richiesta e in base alle disponibilità si potrà arrivare fino a un massimo di 50 ore. Prosegue inoltre l’esperienza delle “sezioni primavera” per i bambini dai 2 ai 3 anni.
Per la scuola primaria la circolare prevede che sono obbligati a iscriversi (con un modulo che sarà a disposizione delle scuole) gli alunni che compiono i sei anni entro il 31 dicembre 2009. Possono iscriversi anticipatamente anche i bambini che compiono i sei anni entro il 30 aprile 2010.
Per le prime classi sarà introdotto l’insegnante unico di riferimento che avrà la responsabilità formativa globale dell’alunno. Al momento delle iscrizioni alle classi prime i genitori possono esprimere, in ordine di priorità, le preferenze rispetto all’articolazione dell’orario settimanale: 24 o 27 ore che sono i due modelli di base. Le famiglie possono scegliere anche il modello a 30 ore (con attività opzionali) e quello a 40 ore (tempo pieno). Per le classi successive alle prime continuano i modelli orari e organizzativi in atto.
Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado con l’iscrizione i genitori esprimono la scelta tra i modelli orari di 30 ore o di tempo prolungato di 36 ore (prolungabile fino a 40 ore). Nel modello a 30 ore, 29 saranno di insegnamento curriculare e 1 di potenziamento della lingua italiana. Le famiglie inoltre da quest’anno potranno, in sede di iscrizione e con vincolo di non variare tale scelta per l’intero corso della secondaria di primo grado, chiedere l’inglese potenziato: 5 ore di inglese, anziché 3 di inglese più 2 di una seconda lingua comunitaria. Le famiglie dunque potranno decidere di impiegare le 2 ore della seconda lingua comunitaria per l’insegnamento dell’inglese.
Per la scuola secondaria di secondo grado i nuovi ordinamenti entreranno in vigore a decorrere dall’anno scolastico 2010-2011 con la revisione generale dell’offerta formativa. Per il 2009-2010 sono confermati i percorsi previsti dagli attuali ordinamenti. L’obbligo di istruzione potrà essere assolto anche con la frequenza dei percorsi di istruzione e formazione triennali avviati attraverso accordi regionali.
La circolare stabilisce inoltre che i voti relativi alle singole discipline sono espressi in decimi (i voti inferiori a 6 sono di insufficienza) sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Nella scuola secondaria la valutazione del comportamento è espressa in decimi (i voti inferiori a 6 sono di insufficienza). Con una votazione inferiore a 6 lo studente non è ammesso all’anno successivo. L’esito complessivo dell’esame conclusivo del primo ciclo (terza media) è espresso in decimi.
Dal prossimo anno l’insegnamento della disciplina «cittadinanza e costituzione» partirà come sperimentazione organica per poi entrare a regime nel 2010-2011. La disciplina avrà dal 2009-2010 un monte ore definito e una valutazione a parte per le scuole che aderiranno alla sperimentazione.
Un’ultima considerazione merita l’importante questione dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
L’obbligo di istruzione, come già accennato, «potrà essere assolto anche con la frequenza dei percorsi di istruzione e formazione triennali avviati attraverso accordi regionali». I percorsi triennali, avviati nel 2003 in via sperimentale dalla Moratti, in base ad un accordo Stato-Regioni, restano, dunque, confermati. Il tutto con buona pace dei sindacati (soprattutto la Cgil) e del centro-sinistra che da sempre sollevano polemiche attorno a questi strumenti di formazione, considerati di serie B rispetto al normale percorso scolastico. Già nel mese di luglio si era aveva sollevato un polverone a seguito di un emendamento alla manovra estiva del governo che confermava la possibilità di assolvere l’obbligo (innalzato da 14 a 16 anni dal governo Prodi) anche nei percorsi triennali. Una scelta che, per alcuni, cancellava con un “colpo di mano” l’obbligo di istruzione a 16 anni e faceva uscire dalla sperimentalità per vie traverse i corsi triennali. Anche il centro sinistra aveva sollevato le sue rimostranze parlando di percorsi di formazione di “serie A e serie B”.
Ma i corsi triennali piacciono alle famiglie e ai ragazzi. I dati del Rapporto Isfol 2008 segnalano una crescita di richieste: si è passati dai 4.032 corsi registrati nell’anno 2004/2005 ai 6.838 del 2007/2008. Gli allievi sono aumentati nello stesso periodo dell’81%, arrivando oggi a 130.431 giovani. Le Regioni che totalizzano il maggior numero di allievi sono Lombardia (34.973), Piemonte (17.156) e Veneto. Si tratta dunque di un percorso da valorizzare, sia per riaffermare l’importanza educativa della formazione professionale, sia per andare incontro alle richieste di famiglie e studenti.