Riportiamo il volantino diffuso dagli studenti universitari che lavorano come volontari presso la libreria CUSL, situata all’interno dell’Università degli Studi di Milano, a seguito di un increscioso incidente causato da un gruppo di sedicenti anarchici

I fatti. Venerdì 2 ottobre 2009 irrompono nella cooperativa universitaria CUSL di Via Festa del Perdono cinque esponenti del mondo anarchico milanese del collettivo «Ringhiera» di Porta Ticinese. Si dirigono alle macchine fotocopiatrici, fanno qualche centinaio di fotocopie e si avviano all’uscita. Alla richiesta di pagamento, minacciano e poi aggrediscono con calci e pugni gli studenti all’interno della cooperativa, i quali non reagiscono. Gli aggressori si allontanano. A quel punto vengono contattate le Forze dell’Ordine che, giunte sul posto, chiedono che venga riferito l’episodio dettagliatamente. Viene sporta denuncia.



Le successive iniziative della polizia giudiziaria sono da considerarsi del tutto autonome (e del resto non potrebbe essere diversamente). Altrettanto autonoma è l’iniziativa della magistratura, sfociata nell’esecuzione dell’ordinanza restrittiva della libertà personale degli anarchici coinvolti. Ciò avviene lo scorso 13 novembre, come riportato dalle cronache giornalistiche, suscitando le proteste degli ambienti di riferimento degli arrestati. Tali proteste sono culminate nella manifestazione di lunedì16 novembre in Via Festa del Perdono, nel corso della quale si assiste ad un incredibile ribaltamento della realtà: gli striscioni e i volantini utilizzati stigmatizzano infatti il comportamento di quegli studenti che, dopo aver subito il furto ed essere stati aggrediti, si sono rivolti alle Forze dell’Ordine.



Certamente dispiace, sul piano personale ed umano, che le conseguenze del gesto, comunque sconsiderato, siano tanto gravose per i loro esecutori e quindi per le loro famiglie, a cui pure è rivolto il nostro pensiero. Ma oggi più che mai è necessario che sia garantita una serena e democratica convivenza nelle nostre università e che chiunque lo voglia possa esprimere liberamente il proprio pensiero e realizzare iniziative costruttive senza subire violenza. La presenza di quegli striscioni e di quei volantini – che riportano i nomi e i cognomi dei volontari della cooperativa – è doppiamente inaccettabile: oltre a contenere insinuazioni e falsità senza essere firmati, essi indicano pericolosamente, come in altri tempi, bersagli umani da colpire.



 

I volontari della cooperativa CUSL della Statale Milano

 

17 novembre 2009