Dedicare un anno al tema della creatività e dell’innovazione è una scelta creativa e innovativa. Sì, perché essere creativi e innovatori non significa anzitutto fare cose spettacolari o stravaganti bensì escogitare il modo più adeguato per rispondere a dei bisogni utilizzando al meglio le risorse disponibili. Ora, in questo momento storico, dominato da grandi mutamenti e dalla diffusione planetaria di strumenti e tecnologie, c’è bisogno di puntare l’attenzione sul fenomeno innovativo per capirne meglio la natura e mettere in evidenza le condizioni che lo possono incentivare.



Innovare è capacità di fornire soluzioni a problemi, di trovare risposte. Spesso però, quando viene presentata la soluzione innovativa (un nuovo prodotto, un nuovo sistema, un nuovo modo di gestire una situazione) non appare ben chiaro quale era il problema, da dove si era partiti, quali erano le domande; e soprattutto: “chi aveva posto le domande?”. Questo interrogativo è interessante, perché riporta la questione sulla persona, sul soggetto protagonista dell’impresa tecnologica fin dal suo inizio.



La creatività che genera innovazione è la manifestazione di una caratteristica tipica dell’uomo, che lo qualifica in quanto uomo, capace di interagire con la realtà modificandola e rinnovandola. Nell’innovazione l’uomo esprime se stesso, rivela interessi e aspirazioni; dice chi è e cosa desidera. Le diverse innovazioni riguardano poco o tanto aspetti del vivere quotidiano e toccano tutti. In alcuni casi ciò è più immediatamente evidente, come nei nuovi strumenti di comunicazione (dai cellulari a Internet) o nei mezzi di trasporto o nei prodotti di abbigliamento. In altri casi sembrano più lontane, come nei sistemi avanzati di generazione di energia o nella produzione di materiali speciali frutto dei progressi delle nanotecnologie. In ogni caso però è sempre a un miglioramento della vita che si tende; o almeno a quello che si pensa possa portare a tale miglioramento: non è infrequente il caso di prodotti nati per semplificare determinate operazioni che poi si rivelano come moltiplicatori di problemi e di difficoltà.




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Riportare in primo piano il soggetto della domanda di innovazione è quindi importante per impostare e affrontare un dibattito a questo livello..

 

Un altro filone che un Anno dell’Innovazione può utilmente esplorare è la messa a fuoco delle condizioni che favoriscono e incrementano i processi innovativi. Normalmente l’accento è posto sulle conoscenze, sull’organizzazione e sulle risorse finanziarie. Sono elementi senz’altro fondamentali e decisivi. Tuttavia ci sono fattori che vengono prima e fanno sì che questi abbiano efficacia.

 

Anzitutto ci vuole un movente, un obiettivo ben delineato e condiviso. Senza una motivazione personale la creatività fatica a mettersi in moto; viceversa, gruppi molto motivati possono raggiungere traguardi impensabili.

 

Poi bisogna creare un contesto favorevole, un clima culturale che sia ricco di motivazioni e che valorizzi le espressioni di creatività e i frutti dell’innovazione.

 

Infine bisogna offrire ai giovani la possibilità di incontrare dei maestri, di vedere esperienze innovative in atto e di poter mettere la propria creatività al seguito di qualcuno che ha già fatto un tratto di strada: un po’ come accadeva nelle botteghe artigiane, ma accade anche in certi laboratori dell’high tech. Innovare non vuol dire cancellare ciò che è venuto prima e innovazione non è l’opposto di tradizione. Nella storia della tecnologia le figure dei grandi innovatori spiccano per la capacità di assumere fino in fondo tutta la ricchezza di una storia che li ha preceduti al punto da trasformarla. 

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