In questo periodo molti studenti che si apprestano all’esame di  maturità stanno probabilmente lavorando alla “tesina”.

Quando essa fu introdotta nell’esame di maturità come primo atto del colloquio orale, parve un utile strumento per saggiare la capacità dei maturandi a operare nessi tra varie materie, ma ci volle un attimo per accorgersi che non era vero. La pratica mostrò una generale impreparazione a operare collegamenti motivati e la tesina si rivelò man mano nella maggioranza dei casi come un brogliaccio più o meno colorato di elementi tra loro giustapposti.



Questa è una doverosa premessa anche per chi si accinge a prepararla adesso: non compia l’errore di sopravalutarne il peso, ma la costruisca come un avvio sobrio ed efficace alle interrogazioni orali in tutte le materie a cui sarà sottoposto per poco meno di un’ora. Il consiglio è quello di presentare alla commissione uno schema, senza perder tempo a stendere analiticamente il contenuto e riservare per sé, come promemoria, appunti sostanziosi. Niente fotocopie a colori, copertine plastificate che fanno tanto terza media, niente power point se non in casi in cui l’argomento ne richieda l’utilizzo. Insomma, niente immagine e puntare sulla sostanza. I commissari agli esami di maturità in genere non sono degli inesperti e valutano i contenuti e la loro esposizione orale. Senza contare che anche a voi ragazzi conviene evitare a questo punto dell’anno di spendere tempo e denaro in cose non essenziali.



Se avete già individuato l’argomento della tesina che volete portare alla maturità non fate l’errore di svolgerlo in più di due o tre materie. L’esperienza dimostra che quanto più la trattazione si allarga a comprendere varie materie, tanto più diventa superficiale e scontata. Perciò cercate di usare il metodo dei giornalisti: togliere più che aggiungere, cogliere il punto centrale e su quello puntare per i nessi con altri ambiti disciplinari.

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Un esempio: la danza nell’Ottocento. Avete a disposizione Foscolo, Canova, il ballo Excelsior, gli Asburgo, gli Strauss, gli Impressionisti, Il Gattopardo. Scegliete che cosa vi interessa dire a proposito: la seduzione, il progresso, la gioia, il presentimento della fine, il corpo… Un altro esempio: libertà e potere. Potete trovare molto in Seneca, Tacito, Dante, Manzoni, Hegel, il Risorgimento, Marx, Freud, Einstein, gli ebrei, Cuba, il Medio Oriente… Anche qui decidete ciò che più vi preme mettere in luce.



 

E poi, impietosamente, tirate una riga su quanto, pur piacendovi, non rientra nell’argomento. Può essere un sacrificio, ma la vostra tesina, così potata, sarà più vigorosa.

Un consiglio che sa di essere ingenuo: copiate il meno possibile da internet e non presentate la tesina esposta dal vostro amico due anni fa. È vero che i temi sono quasi sempre gli stessi, ma ricordate che avete davanti a voi persone che non sono stupide e sanno distinguere un lavoro abbastanza personale da un avanzo malamente rielaborato.

 

Pur con tutti i suoi limiti, la tesina dell’esame di maturityà è pur sempre un’occasione per mettere alla prova i vostri gusti e la capacità che avete, perché se volete l’avete, di farne parte ad altri. Usatela e sarete voi i primi a essere contenti. Se siete convinti di quello che dite, vedrete che la commissione se ne accorgerà.

 

 

 

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