Vendevano versioni tradotte o compiti in classe eseguiti a 5 euro. Con un semplice stratagemma, riuscivano ad aggirare i controlli e permettere ai compagni delle classi inferiori di ottenere voti alti senza fatica. Ma Facebook li ha traditi.

Al liceo classico Tito Livio di Padova si era creato un “mercato nero” di compiti in classe e versioni di Greco e Latino talmente fruttuoso da essere pubblicizzato, con sfacciataggine e ingenuità, su Facebook. Il mercato funzionava così: uno studente, appena appreso il contenuto del compito in classe, chiedeva di uscire. Fuori dall’aula trovava ad aspettarlo alcuni compagni delle classi superiori che si procuravano su internet, in pochi minuti, il compito eseguito o la versione tradotta per poi passargliela direttamente o tramite cellulare. Il tutto, per soli 5 euro.



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L’assenza di precauzioni e la pubblicità su Facebook ha fatto sì che gli studenti fossero scoperti con facilità. I fautori dell’iniziativa sono stati sospesi dei 2 ai 10 giorni in base alle personali. Alcuni genitori, tuttavia, hanno deciso di impugnare il provvedimento.



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