Da quando il vecchio esame di maturità è diventato il nuovo esame di Stato, è cambiata anche la prima prova scritta. Non più il vecchio tema argomentativo, retorico e pesante, ma ben quattro tipologie: A. Analisi del testo, B. Saggio breve o Articolo di giornale, C. Tema storico, D. Tema di carattere generale.

Le tipologie hanno i loro sottoinsiemi: l’analisi del testo può prendere in esame un testo poetico, o narrativo, o teatrale; il saggio breve e l’articolo di giornale riguardano quattro ambiti: artistico-letterario, socio-economico, storico-politico e tecnico-scientifico.  



Quale scegliere? Quello che piace di più. Si scrive meglio su un argomento gradito. Le risorse, almeno per le prime due tipologie, sono fornite dal testo ministeriale, munito di documentazione, che varia dai sei ai dodici brani, di più se ci sono fotografie. Si tratta solo di usarli in modo intelligente.

L’analisi del testo è il biglietto da visita dello studente che ha studiato e come tale è gradito a chi corregge. Checché ne dicano gli studenti, è anche il più semplice: basta seguire la traccia e rispondere a domande che in genere sono univoche. Perciò, coraggio ragazzi. Non aspettatevi di dire cose personali e di potervi esprimere. Questa prova è fatta apposta per dirigere la vostra lettura del testo, nel lodevole intento di renderla oggettiva. Voi sapete bene che il mito dell’oggettività è duro a morire e quindi  siete abituati.



Il saggio breve e l’articolo di giornale vi impongono di dare un titolo e una destinazione al vostro tema: non dimenticateli, in caso contrario, sono punti che vanno a farsi friggere. Il titolo del saggio deve essere esplicativo, quello dell’articolo di giornale deve incuriosire. Lo ricordino soprattutto coloro che, numerosi, faranno in futuro i giornalisti. Ma tenete presente che scrivere il saggio breve è più tranquillo, più scolastico nel senso nobile del termine che cimentarsi con un pezzo giornalistico che richiede capacità superiori.

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Dovete ricordare che di regola le citazioni nel saggio breve debbono essere letterali e messe tra virgolette, mentre nell’articolo è opportuno “mangiare”, come si dice in gergo, cioè rielaborarle e farle apparire come proprie. Cosa in cui, dovete riconoscerlo, non siete molto versati. Per il resto, stabilita una rudimentale scaletta, in entrambi i casi il vostro lavoro si limiterà a un taglia e incolla. Proprio come fate al computer, quando lo usate per qualche relazione o ricerca. Qui dovrete fare la fatica di copiare a mano. Cercate di usare una calligrafia chiara, che non stanchi chi deve correggere. Ciò vale per tutte le prove scritte, compresa la famigerata terza prova.

 

Le tipologie C e D prevedono temi tradizionali, ovvero con un capo, un corpo e una coda; sono da evitarsi accuratamente, a meno di essere molto ferrati in storia e in critica storica oppure di essere veramente documentati sull’argomento di attualità. Il rischio del tema storico è ridurlo al riassunto di un paragrafo del manuale, quello del tema di carattere generale è la banalità.

 

Attenzione alla punteggiatura, all’ortografia, alla leggibilità del testo, ai tempi verbali: non sono cose che si improvvisano il giorno dell’esame. Bisogna allenarsi un po’ prima.

 

Da ultimo, sorridete su qualche puntata ironica di questo pezzo. Non è diretta a voi, che dovete fare l’esame e che quindi giustamente cominciate a preoccuparvi; è diretta a chi ha inventato questa bella prima prova e per fortuna si è dovuto fermare: nella tipologia B avreste potuto aver da scegliere anche se scrivere una lettera, una relazione o una sceneggiatura. Perciò ritenetevi fortunati.

 

 

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