Seconda prova di economia aziendale della maturità 2010, ecco tutti i consigli per gli studenti degli Istituti tecnici commerciali che domani dovranno affrontare lo scritto.
A fornirceli è Paola Calderoni, professoressa di economia aziendale e commissario interno dell’istituto tecnico commerciale Moreschi di Milano. La seconda prova di economia aziendale dell’esame di Stato si struttura in una parte obbligatoria che comprende un bilancio con dati a scelta, tre punti di cui ne va svolto uno e la parte introduttiva teorica, spesso basata su argomenti interdisciplinari. Primo consiglio per chi deve affrontare la seconda prova di economia aziendale, seguite l’ordine indicato qui sopra: prima il bilancio, poi i punti a scelta e per ultima la parte teorica.
Alla prima operazione vanno dedicate circa due ore o due ore e mezza, il tempo massimo che ci possiamo concedere è di tre ore (il tempo totale della seconda prova di economia aziendale è di sei ore). Allo studente sono forniti alcuni indici come l’importo del capitale sociale e da quelli gli è chiesto di costruire il bilancio. Come spiega la professoressa Calderoni, «il punto fondamentale di questa materia è conoscere il bilancio d’esercizio. Capire cioè che ciascuna azienda tiene la contabilità per redigere il bilancio, che dunque uno studente deve sapere a menadito in tutte le parti di cui si compone». E quindi può essere utile andarsi a riguardare le tracce uscite negli ultimi anni (qui ci sono quelle del 2008/2009
La seconda parte da svolgere sono i tre punti a scelta, di cui ne va svolto uno dedicandogli 90 minuti di tempo. Normalmente questi punti riguardano i cinque blocchi tematici fondamentali affrontati durante il quinto anno, che sono: 1. Budget e analisi degli scostamenti; 2. Analisi di bilancio e rendiconto finanziario; 3. Contabilità gestionale; 4. Aziende bancarie; 5. Contabilità generale delle aziende industriali. Nell’ultimo pomeriggio il consiglio è di provare a ripassare bene uno o due di questi argomenti.
Anche in questo caso qui potete trovate i tre punti a scelta dell’anno scorso. Spesso sono collegati alla parte sul bilancio, per esempio può esserci richiesto di redigere un budget a partire dal bilancio appena generato. Il candidato deve dunque formulare una serie di ipotesi proponendo una serie di dati. E il suggerimento della professoressa Calderoni per il ripassone finale è di «fare molta attenzione al rendiconto finanziario, uscito quasi sempre nelle prove d’esame degli ultimi anni». E che quindi potrebbe uscire anche quest’anno.
Infine la parte teorica, cui va dedicata in media un’ora. Questa parte della seconda prova di economia aziendale è quella che di solito mette più in difficoltà gli studenti, perché per rispondere non basta avere studiato ma occorre anche un po’ di ragionamento e di cultura generale, in quanto spesso è una domanda multidisciplinare. «Il consiglio – spiega la professoressa Calderoni – è di concentrarsi, leggere bene la traccia e cercare di capire che cosa c’entra con quello che ho studiato nell’ultimo anno». Spesso può riguardare anche altre materie, e non necessariamente economia aziendale, attenti quindi ad attingere a tutte le vostre conoscenze e a non ragionare in modo settoriale. Per esempio può essere la globalizzazione, la contabilità generale o qualcosa che è stato affrontato in scienza delle finanze.
Durante la seconda prova di economia aziendale è inoltre possibile portarsi la calcolatrice, ma non ovviamente il cellulare, e soprattutto il Codice civile, con allegato il «Testo unico sulle imposte dirette» relativo alla normativa tributaria. Il Codice civile è uno strumento utilissimo, in quanto gli articoli 2.424 e 2.425 elencano tutte le parti del bilancio, e quindi può essere utilizzato per ricopiarle, per poi ovviamente «riempirle» con i valori esatti.
(Pietro Vernizzi)
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