Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, è tornato a difendere l’apertura dell’università al settore privato con un’intervista al programma “ventura Football Club”, su RadioUno.

«In tutto il mondo non è uno scandalo coinvolgere mondi privati nell’università», ha detto il ministro. «Il governo – secondo la Gelmini – non vuole la privatizzazione dell’università o svilire la sua connotazione pubblica»; piuttosto l’obiettivo è «rendere l’università non autoreferenziale, non chiusa, ma aprirla al territorio, al contributo di tutti». Per questo la possibilità «che ci sia [nel Cda degli atenei] un numero limitato di esponenti provenienti da altri mondi è un beneficio per tutti».



Il ministro si è poi detto fiducioso che «il tempo sia galantuomo e che gli aspetti positivi e i benefici che deriveranno dalla riforma dell’università a medio termine verranno riconosciuti anche da coloro che oggi sono critici e scettici».

C’è stato spazio anche per un ringraziamento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La Gelmini lo ha ringraziato «per l’attenzione e la sensibilità che da sempre dimostra nei confronti dei giovani, ma in modo particolare della scuola, dell’università e della ricerca», e per «questa disponibilità che ha dimostrato a incontrare gli studenti e quindi a contribuire con il suo ruolo super partes a svelenire una polemica che è stata molto pesante e ha reso difficile affrontare in maniera serena la discussione sull’università». 



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