Esame di Stato 2011. Maturità, Traccia ufficiale Tipologia C (storico): il Secolo breve di Hobsbawm – Argomento del tema storico, tipologia C, è uno dei saggi più famosi di Storia Contemporanea, Il Secolo breve di Eric J. Hobsbawm. Fulcro del pensiero dello storico è l’idea che il Novecento si possa restringere a due date significative: il 28 giugno 1914 e lo stesso giorno del 1992. Nella prima data a Sarajevo veniva assassinato l’arciduca Francesco Ferdinando. Fu la scintilla che fece scoppiare la Prima Guerra Mondiale nello stesso giorno di settantotto anni dopo il presidente francese François Mitterrand parlava nella stessa città martoriata dalla guerra balcanica, di fronte ai grandi della terra, per invocare una nuova e duratura pace.
Il mondo, prima del 1914 non è molto diverso da quello di fine Ottocento. La prima guerra mondiale rappresenta un vero spartiacque. L’esperienza segna indelebilmente chi ha partecipato ai combattimenti, alle grandi battaglie de La Marna, Verdun, La Somme, vere e proprie carneficine che hanno trasformato i soldati in macchine da guerra o in vittime che all’ordine di un superiore si dovevano lanciare in fondo verso la morte, come agnelli pronti all’estremo sacrificio. Anche i sopravvissuti, una volta tornati a casa, erano incapaci di vivere come prima, dopo la dura esperienza della trincea. Poco dopo la Seconda Guerra Mondiale segna un altro evento devastante, che ha portato Hobsbawm a definire questo primo periodo l’Età della catastrofe. Rispetto al conflitto precedente si aggiungono nuovi elementi: i totalitarismi, che caratterizzeranno tutto il Secolo breve, la Shoah e molti altri stermini che si ripetono fino a tempi più recenti. Ancora, il coinvolgimento davvero mondiale nella guerra e l’utilizzo della bomba atomica, culmine della catastrofe e avvertimento per l’uomo che non pone limiti alla ricerca scientifica: con la bomba atomica si può arrivare all’autodistruzione.
Il periodo successivo è caratterizzato dalla ripresa economica una vera e propria età dell’oro, ma al contempo le ideologie continuano a imperversare e fare morti. Il mondo è diviso in due, bloccato dalla guerra fredda. Intanto stanno avvenendo grandi cambiamenti, la rivoluzione del’68, tra desiderio di novità e emancipazione da un lato, e la risposta utopica e terroristica dall’altro, segnano un punto di non ritorno. È un momento segnato anche dalla crescita esponenziale della comunicazione nel mondo, prima con la televisione che propone una comunicazione unidirezionale, poi internet, comunicazione bidirezionale. Si apre una nuova fase di globalizzazione e di inizio di emancipazione del Terzo mondo, con la fine della guerra coloniale. Il terzo periodo è segnato dal crollo dell’Urss, le guerre balcaniche: un nuovo periodo di incertezze, cadono le ideologie, ma lasciano uno strascico di odio e vuoto incontrollabili. Si infiammano i Balcani e l’Africa, scacchieri in cui si era giocata la partita tra i due blocchi nella guerra fredda e ora in difficoltà nel gestire la libertà che si sono trovati improvvisamente ad avere. L’occidente fatica a recuperare una propria identità, nella società consumistica e globalizzata, mentre sono alle porte le guerre del Golfo e si sta per aprire un nuovo scenario, segnato dal fondamentalismo islamico. Una nuova età, ormai fuori dal Secolo breve, una nuova storia.
Lo storico Eric J. Hobsbawm definisce Secolo breve gli anni che vanno dall’esplosione della prima guerra mondiale fino al collasso dell’URSS. A suo giudizio, “la struttura del Secolo breve appare come quella di un trittico o di un sandwich storico. A un’Età della catastrofe, che va dal 1914 sino ai postumi della seconda guerra mondiale, hanno fatto seguito una trentina d’anni di straordinaria crescita economica e di trasformazione sociale, che probabilmente hanno modificato la società umana più profondamente di qualunque altro periodo di analoga brevità. Guardando indietro, quegli anni possono essere considerati come una specie di Età dell’oro, e così furono visti non appena giunsero al termine all’inizio degli anni ’70. L’ultima parte del secolo è stata una nuova epoca di decomposizione, di incertezza e di crisi – e addirittura, per larghe parti del mondo come l’Africa, l’ex URSS e le ex nazioni socialiste dell’Europa orientale, un’Età di catastrofe”.
Il candidato valuti criticamente la periodizzazione proposta da Hobsbawm e si soffermi sugli eventi che a suo parere caratterizzano gli anni ’70 del Novecento.