Nella girandola di notizie giunte nei primi minuti di apertura dell’esame di Stato, maturità 2011, relativamente alla prova di tipologia A, c’è stato un errore di comunicazione. Il tema proponeva l’analisi del testo della Poesia “Lucca” del grande poeta. Per errore, praticamente tutti i siti compreso IlSussidiario.net, hanno invece pubblicato il testo di un’altra poesia del poeta, dal titolo praticamente identico, e cioè “Ecco Lucca”. Ci scusiamo con tutti gli interessati, purtroppo come sempre in questi casi di notizie non verificabili fino a una pubblicazione ufficiale degli interessati e cioè il ministero degli interni, vengono pubblicate le notizie che arrivano direttamente per via informale dagli studenti tramite i loro forum e siti. Dunque la poesia che il ministero ha chiesto di commentare nella prova tipologia A degli esami di maturità 2011 non è “Ecco Lucca” ma “Lucca”, di cui nella pagina seguente proponiamo il testo esatto su cui stanno lavorando nelle aule degli esami di Stato.
A casa mia, in Egitto, dopo cena, recitato il rosario, mia madre
ci parlava di questi posti.
La mia infanzia ne fu tutta meravigliata.
La città ha un traffico timorato e fanatico.
In queste mura non ci si sta che di passaggio.
Qui la meta è partire.
Mi sono seduto al fresco sulla porta dell’osteria con della gente
che mi parla di California come d’un suo podere.
Mi scopro con terrore nei connotati di queste persone.
Ora lo sento scorrere caldo nelle mie vene, il sangue dei miei morti.
Ho preso anch’io una zappa.
Nelle cosce fumanti della terra mi scopro a ridere.
Addio desideri, nostalgie.
So di passato e d’avvenire quanto un uomo può saperne.
Conosco ormai il mio destino, e la mia origine.
Non mi rimane che rassegnarmi a morire.
Alleverò dunque tranquillamente una prole.
Quando un appetito maligno mi spingeva negli amori mortali, lodavo
la vita.
Ora che considero, anch’io, l’amore come una garanzia della specie,
ho in vista la morte.