«Dobbiamo dare la possibilità di accesso sia a chi è più grande, sia ai giovani. Questi ultimi non possono sempre essere lasciati indietro. La scuola chiede anche docenti con età più vicina a quella dei ragazzi». Lo ha detto ieri, in una intervista a Il Messaggero, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Che ha confermato la volontà di bandire un concorso, aperto non solo ai docenti che sono in graduatoria, ma anche ai giovani che attendono la partenza dei Tfa (Tirocinio formativo attivo) per abilitarsi in tempo e potervi partecipare. Il commento di Francesco Magni, presidente del Clds – Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio, alle parole del ministro.
Magni, come commenta queste parole del ministro Profumo?
Sono certamente un segnale positivo, perché il ministro afferma la necessità di tenere nel debito conto i giovani che desiderano insegnare. Ora però occorre che a queste dichiarazioni d’intenti, giuste e condivisibili, seguano fatti concreti e con un’estrema urgenza.
A cosa si riferisce in particolare?
Innanzitutto al fatto che i giovani attendono quelle possibilità annunciate dal ministro Profumo ormai da molto, troppo tempo: il decreto per la partenza del Tfa non è ancora stato firmato. Ma come è possibile? Si è in attesa da ormai più di un anno della partenza dei nuovi percorsi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento. Ogni dilazione del varo di questo provvedimento è vissuta dai giovani come l’ennesima presa in giro, che colpisce una fiducia già messa a dura prova da continui annunci a cui troppo spesso non hanno fatto seguito i relativi provvedimenti.
E quindi cosa proponete?
Di dare avvio il prima possibile al Tfa transitorio. È dal 2008 che è impossibile ai giovani conseguire l’abilitazione all’insegnamento, aspirazione sacrosanta e requisito indispensabile per partecipare a un qualunque eventuale concorso. Il decreto per dare il via libera a questa procedura è pronto, manca solo il parere consultivo del Mef (che non dovrebbe sollevare eccezioni, dato che si tratta di abilitazione e quindi non vi sono oneri per lo Stato) e poi la firma del ministro Profumo. Dopodiché il decreto può essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Occorrerà poi stabilire subito le date dei test di ingresso ai vari Tfa, il contenuto e le modalità di svolgimento delle relative prove. Non si può più aspettare. Occorre un segnale forte dal Miur adesso, nel giro di questi prossimi giorni.
E sul concorso che il ministro, nella stessa intervista, annuncia per il prossimo autunno?
Perché sia effettivamente aperto anche ai giovani dovrà essere rivolto a tutti coloro che frequenteranno il Tfa, dopo aver superato la relativa prova di ingresso. Quindi occorre che il Tfa parta prima possibile.
Si spieghi meglio su questo punto.
Se non parte il Tfa entro le prossime settimane, in autunno non ci saranno né nuovi abilitati né giovani in via di abilitazione, e il concorso sarà perciò rivolto di fatto ai soli precari in graduatoria, in barba a tutte le belle parole sui “giovani” che a turno e puntualmente vengono pronunciate dai politici. È questo che si vuole? Sarebbe l’ennesima beffa che la nostra generazione proprio non si merita. Ripeto: occorre fare presto in modo da far svolgere i test di ammissione ai Tfa nel corso di questa primavera.
In conclusione cosa chiede al ministro Profumo?
Che dia seguito alle sue lodevoli dichiarazioni d’intenti, emani nei prossimi giorni il provvedimento sul Tfa, facendo immediatamente partire i test di ammissione ai tirocini. In questo modo potrà tener fede alla sua volontà di svecchiare la scuola e alla preoccupazione per le legittime aspirazioni dei giovani. E allo stesso tempo dimostrerebbe di voler governare e superare certe inspiegabili “paludi ministeriali” dove i provvedimenti si affossano e comincia una “melina” interminabile, senza, all’apparenza, alcuna motivazione effettiva. Anche questo sarebbe un bel passo in avanti… Noi giovani siamo pronti. Aspettiamo soltanto un segnale concreto. Ministro – mi permetto di dire – non ci deluda!