Mettetevi nei panni di un dirigente scolastico. Fra le mille incombenze ve ne è una che riguarda la valutazione: questo è il terzo anno nel quale è ritornato l’obbligo della rilevazione degli apprendimenti in alcune classi (II e V della scuola primaria, I e III della scuola secondaria di I grado e II della scuola secondaria di II grado) a cura del Servizio nazionale di valutazione (Snv), a gestione Invalsi.
Il dirigente sa bene quali difficoltà tale rilevazione comporta: organizzative, economiche e motivazionali. Le difficoltà organizzative non sono solo relative ai giorni della rilevazione. Esse riguardano la predisposizione di tutte le procedure affinché la rilevazione sia svolta correttamente e coinvolge la turnazione dei docenti nelle classi, talvolta una girandola di posizionamento delle classi stesse e, soprattutto, una ricerca di docenti disposti a fermarsi, poi, a tabulare le risposte degli studenti. Per dare un’idea del lavoro, in una scuola con una ventina di classi coinvolte, la tabulazione dei risultati ha richiesto circa 120 ore di lavoro.
Appunto per poter poi pagare tale lavoro lo sforzo economico non è indifferente. Fin dalla prima contrattazione con l’Rsu va chiarito che tali ore non possono essere ritenute di secondaria importanza, in quanto non vi è la facoltà di somministrare le prove, ma l’obbligo. Vi immaginate quanto sia mediamente sensibile la componente sindacale a un discorso che indirettamente viene percepito – a torto, ma così viene percepito – come un modo subdolo per giudicare il lavoro dei docenti.
E infine vi è lo sforzo maggiore: motivare i docenti e dare ragione della serietà, affidabilità e utilità dell’intero impianto delle prove Invalsi. Pochi entrano nel merito, fermandosi molto prima, agli aspetti politico-sindacali che, per esempio l’anno scorso, hanno visto interi “settori” impegnati nel boicottaggio delle prove Invalsi. Hai voglia a chiamare esperti (anche quelli a pagamento, giustamente) che spieghino al collegio docenti i criteri con cui si muove l’Invalsi, gli aspetti statistici sottesi, la possibile lettura dei risultati, la promessa che dall’anno successivo i risultati saranno a disposizione al più presto, di modo da tenerne conto nella programmazione di settembre, che spesso slitta ad ottobre… le punte di polemica vengono smussate, ma il pregiudizio rimane.
In queste condizioni il dirigente scolastico aspetta settembre dopo aver letto sul sito Invalsi, a luglio 2012, un primo documento (comparso nel sito e poi sparito) dal titolo “Rilevazione nazionale sugli apprendimenti 2011-2012. Il quadro di sistema”. In esso si leggeva “Le novità di quest’anno sono rappresentate: dalla riduzione dei tempi di restituzione dei dati alle scuole; dal fatto che i dati sono restituiti al netto degli effetti del cheating; dalla restituzione di prime misure di valore aggiunto; …
Tutte cose bellissime, chissà se davvero vedremo qualcosa a settembre. Ma compare, sempre in luglio, un altro documento: “I risultati di ciascuna scuola che verranno restituiti dall’Invalsi a partire da settembre…” (p. 14, Rilevazioni nazionali sugli apprendimenti, documento ufficiale di 207 pagine, con data 20 luglio 2012, reperibile sul sito Invalsi). Perfetto: si può già ipotizzare di inserire la comunicazione dei risultati nel collegio docenti di ottobre, magari lo si può anticipare di modo da poterne tenere conto per la stesura dei programmi preventivi!
Ma giunti ad ottobre i risultati (tranne quelli della prova nazionale di III media) non sono ancora stati comunicati dall’Invalsi. In compenso il 16 ottobre le scuole ricevono una comunicazione con l’invito a iscriversi per la rilevazione dell’anno 2012/13. In essa si legge che nel corso della settimana successiva sarebbero state comunicate “le date esatte dell’invio degli esiti della rilevazione Snv 2011/2012”.
Ma come, è vero che c’era scritto “da settembre” e non “in settembre”; forse che “nelle prossime settimane” potrebbe voler dire “in dicembre”?! Sempre il 16 ottobre 2012 il Commissario straordinario dell’Invalsi Paolo Sestito scrive una lettera ai dirigenti scolastici nella quale fra l’altro si legge che “le funzioni relative alle procedure di iscrizione rimarranno aperte dalle ore 15 del 12 novembre 2012 alle ore 16.30 del 7 dicembre 2012”. Si noti la precisione della richiesta: non un’ora di più… L’impressione è che il messaggio si possa tradurre così: voi dovete rispettare i tempi per l’iscrizione, noi possiamo ipotizzare tempi di restituzione e poi non rispettarli.
Il 9 novembre 2012 arriva un’altra comunicazione ai presidi nella quale si dice che “a partire dalle ore 15.00 del 12.11.2012 sono aperte le iscrizioni al Servizio nazionale di valutazione e alla Prova nazionale”. Poi si prosegue con altre notizie tecniche, ma non si fa neanche un cenno alla restituzione dei risultati dell’anno scorso. E siamo a novembre…
Il fatto è che “dal basso” è tutt’altro che semplice far passare l’idea dell’utilità per la singola scuola delle rilevazioni, e simili ritardi sono proprio deleteri.
Sia chiaro: se alle scuole saranno restituiti i risultati entro Natale, in effetti i tempi risulteranno diminuiti, in quanto l’anno scorso il dirigente scolastico li ha trovati in occasione delle vacanze di Natale sul sito (un regalo!), pur non avendo ricevuto la comunicazione che ci fossero, ma grazie al suo responsabile per la valutazione che periodicamente presidiava il sito. Quindi si potrebbe concludere: stiamo migliorando. Sarà davvero così?