Noi aspiranti dirigenti, quando abbiamo iniziato l’avventura di questo concorso, sapevamo che sarebbe stata un’ impresa quasi immane, dato l’ampio spettro delle materie da studiare e delle competenze da dimostrare.

Non ci saremmo mai aspettati, però, che in alcune regioni, come il Friuli-Venezia Giulia e il Molise, ancora prima della prova orale, il numero degli idonei fosse già inferiore al numero dei posti messi a concorso.



Infatti in Friuli ci sono 38 idonei per 46 posti, tanto che il senatore Mario Pittoni della Lega ha presentato un’interrogazione parlamentare, mettendo in evidenza le mancanze di comunicazione della commissione, mentre in Molise solo 11 docenti sosterranno l’orale per 16 posti.

Non molto meglio è andata nelle altre regioni in cui sono già stati corretti i compiti. Le statistiche dicono che mediamente è passato circa il 35% dei candidati che hanno affrontato gli scritti, per la precisione il 31% nel Friuli-Venezia Giulia, il 43% in Basilicata, il 42% in Calabria, il 34% in Umbria, il 18% in Molise, il 48% in Piemonte, il 27% nelle Marche.



Conosco una persona di cui non solo non dico il nome che ho conosciuto durante uno dei tanti corsi frequentati con Disal, che mi ha confessato di aver preso 21/30 (il minimo consentito) ai due scritti, mentre mi aspettavo prendesse 30/30, viste le sue ottime conoscenze in campo giuridico, e non solo.

In quelle sette regioni avevano fatto domanda per il concorso 7.450 candidati, si erano presentati alla prova preselettiva il 12 ottobre in 5.930, ne sono passati (finora, e manca ancora l’orale) solo 640, cioè nemmeno il 10 % di chi aveva fatto domanda.

Conosco molti che hanno frequentato insieme con me, con risultati eccellenti, un master molto qualificato e impegnativo a Bergamo, e che non hanno neanche passato la prova preselettiva.



Circa il 73%, infatti, dei candidati non ha passato il test preselettivo, ma un numero considerevole, e comunque superiore alle aspettative, è stato selezionato anche con le prove scritte.

Questo non toglie, anzi aumenta, la fiducia e la considerazione della serietà delle commissioni, che noi per primi speravamo fossero severe e oggettive, per evitare gli scandali di alcuni concorsi precedenti.

Nelle altre regioni lo stato della correzione è un po’ più avanzato in Emilia Romagna, Lombardia e Liguria, dove i risultati dovrebbero comparire a giorni. Invece in Lazio, Veneto, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Campania e Sicilia la pubblicazione dei risultati è ragionevolmente prevista in tempi non brevi, forse non prima dell’estate, e questo mette in serio dubbio la conclusione dell’iter concorsuale entro settembre, in tempo utile per la nomina entro il prossimo anno scolastico dei nuovi dirigenti scolastici.

Certo fa pensare questa disparità di tempi, e il fatto che in parecchie regioni (Lombardia, Piemonte, Toscana, Abruzzo, ecc.) ci siano stati cambi e strane dimissioni dei membri delle commissioni.

Non cadiamo comunque in facili allarmismi e non invochiamo ricorsi o rinnovazioni della procedura concorsuale, pur osservando che sin dall’inizio della procedura, per esempio nell’allestimento dei test, ci sono stati errori che potevano essere evitati, pensandoci per tempo.

Siamo convinti, infine, che c’è ancora la possibilità che un folto gruppo di presidi motivati (tanto da studiare on-line anche nei giorni di festa), e preparati, possano guidare istituzioni scolastiche dal prossimo settembre (se tutto procede con celere accortezza) arginando finalmente il fenomeno delle reggenze, forte limite alla presenza essenziale e costante del dirigente in  una scuola.

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