Dal 4 maggio è in corso presso, tutti gli atenei, la procedura di iscrizione al test preliminare per l’accesso al Tfa in tutte le classi di concorso. A ben guardare però, vi è una precisa categoria di classi di concorso, e con essa tanti giovani, che risulta essere stata per così dire “dimenticata” dal processo di attivazione dei Tfa. Ci riferiamo a tutte le classi di concorso i cui titoli di accesso sono rilasciati da istituzioni appartenenti all’Afam (Alta Formazione Artistica e Musicale), di cui fanno parte le Accademie di Belle Arti, di Arte Drammatica, di Danza, i Conservatori et similia.



A questi istituti, che ospitavano la Cobaslid, ovvero la corrispondente delle vecchie Ssis (le Scuole di specializzazione per l’insegnamento), non è stata fornita la possibilità di attivare i corsi del Tfa. Gli aspiranti insegnanti che intendono abilitarsi all’insegnamento di queste discipline dunque non avranno a disposizione l’accesso al Tfa transitorio. Una falla (l’ennesima, si veda per esempio anche la confusione segnalata in una recente lettera aperta comparsa su questo giornale) la cui ragione potrebbe essere di duplice natura: in primis questa mancata attivazione dipende dal fatto che tali istituti rilasciano titoli che non sono attualmente ancora equiparati ai titoli universitari. Per ora infatti, in attesa di apposito decreto, vige la cosiddetta “equipollenza verticale”. In secondo luogo ciò certamente dipende (e non poco) anche dall’inerzia del ministero e dell’Afam nel mettere mano al problema, che è stato ormai sollevato da più parti da parecchi mesi (almeno da quando sono state comunicate a tutti gli atenei le classi di concorso per cui era possibile attivare il Tfa).



Lo spiacevole risultato è dunque che ad horam non è ancora possibile abilitarsi all’insegnamento per le materie artistiche in ogni ordine di scuola. E questo nonostante il fatto che per queste materie non era previsto alcun trattamento diverso da parte del DM 249 del 10 settembre 2010 (ossia il decreto recante il regolamento per la formazione iniziale dei docenti). Dall’Accademia di Belle Arti di Brera si paventa soltanto la partenza dei bienni abilitanti per l’insegnamento alla scuola secondaria di primo grado (le medie), i quali però è molto improbabile che riescano a partire dal prossimo anno accademico e non dovrebbero essere rivolti ai già “diplomati” e a chi già lavora nella scuola in attesa di un modo per conseguire l’abilitazione in queste discipline.



Insomma questa anomala situazione, foriera di una ingiustificata e alquanto imbarazzante disparità di trattamento, unita al silenzio da parte di chi dovrebbe fornire informazioni (in primis l’Afam e il Miur) appare senza ragioni e contribuisce a incrementare l’incertezza e la confusione tra gli aspiranti insegnanti in queste classi, che risultano essere i “grandi dimenticati” del nuovo e anche da loro tanto atteso Tfa. Perché, ci chiediamo dunque, ancora ritardi? Perché tale disparità di trattamento?

È più che mai necessario che l’Afam e il ministero mettano mano con urgenza al problema, per potere attivare il Tfa anche in queste classi mancanti. Ci auguriamo che si faccia presto chiarezza, perché non “si lascino le cose a metà”, ma sia fornita davvero a tutti gli aspiranti la possibilità di abilitarsi all’insegnamento. Altrimenti si sancirebbe una vera e propria beffa nei confronti di questi studenti. Che proprio non la meritano.

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