E’ cominciata stamattina la terza prova dell’esame di stato, maturità 2012. E’ il giorno del cosiddetto quizzone. Dopo le prime due prove, le più temute, quella iniziale del 20 giugno con il tema di italiano comune seppur con diverse opzioni a tutti gli ordini di scuole, e la seconda, quella del 21, con il compito specificatamente indirizzato a ogni tipo di corso di studi, ecco il quizzone. Di che cosa si tratta? Si tratta del “quizzone multidisciplinare” che viene preparato dalle singole commissioni di esame delle singole scuole e non dal Ministero dell’istruzione come accaduto per le prime due prove. Una specie di esame interno dunque. Si tratta di domande fatte appositamente per verificare il livello di apprendimento raggiunto dallo studente sui cinque anni di corso di studio frequentato nella propria scuola. Domande a risposta multipla e anche a risposta aperta. Finita questa terza prova e resi pubblici i risultati delle tre prove, si partirà ai primi di luglio con le prove orali. Intanto è scoppiato una sorta di scandalo, anche se in realtà ampiamente previsto. Secondo il sito skuola.net, uno dei più agguerriti nell’informare gli studenti su ogni cosa relativa all’esame di maturità e a fornire dritte e consigli, le domande dei quizzoni in molti casi sarebbero state rese note in anticipo dalle commissioni ai propri studenti. Se non le domande specifiche, almeno le cinque materie su cui vertono le domande. In questo modo gli studenti hanno potuto usare questo weekend per un generale ripasso sprint. Sempre secondo il sito un sondaggio fatto dal sito stesso su un campione di ottocento studenti, avrebbe rivelato che un ragazzo su cinque aveva saputo in anticipo non solo le materie ma anche diverse domande. Skuola.net spiega che il fatto che nelle commissioni ci siano gli stessi professori che hanno insegnato ai ragazzi nel corso dei cinque anni, fa sì che il fenomeno sia reale ed esistente. Il 45% degli studenti invece sarebbe rimasto completamente all’oscuro del contenuto del quizzone. Ecco perché il sito chiede, probabilmente a ragione, che i quizzoni a partire dal prossimo anno non vengano più preparati dalle commissioni interne, ma a cura dell’Invalsi. Questo farebbe sì che non si verificasse più l’attuale palese ingiustizia. 



Le prove Invalsi però sarebbero temutissime dalla sytragrande maggiroanza degli studenti che preferirebbero si andasse avanti con il quizzone preparato dala commissione interna.

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