Premessa – Con la C.M. 31 del 18 aprile 2012 è iniziato il processo di revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. In questi ultimi giorni si sta chiudendo il processo di consultazione avviato nelle scuole (C.M. 49 del 31 maggio 2012). La C.M. 31 ha dato le seguenti linee guida: a) Procedere alla revisione delle Indicazioni nazionali per pervenire, entro il termine del 31 agosto 2012, a un testo definitivo; b) assumere il documento “Indicazioni per il curricolo” di cui al D.M. 31 luglio 2007 come base per un lavoro di revisione e consolidamento; c) imperniare il processo di revisione su un intenso, anche se necessariamente breve, processo di consultazione delle scuole.
Infine gli esperti disciplinari che hanno lavorato, in tempi piuttosto stretti, sulla revisione delle Indicazioni del 2007 avevano il seguente esplicito mandato: revisione e non rivoluzione; uso di un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori (genitori e studenti prima di tutto).
La bozza del documento è così strutturata: 1. Profilo dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (non presente nel documento del 2007); 2. L’organizzazione del curricolo; 3. La scuola dell’infanzia; 4. La scuola del primo ciclo di istruzione.
La prima novità quindi riguarda il profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione per il quale si fa riferimento alle competenze chiave definite dal Parlamento europeo con raccomandazione del 18 dicembre 2006. Si tratta di un importante elemento di novità che potrà essere discusso e utilizzato dai singoli collegi docenti nella predisposizione dei documenti di certificazione delle competenze, in attesa di un documento ministeriale si spera coerente con queste indicazioni. Fino ad ora nelle scuole a questo proposito si è visto un po’ di tutto e certificazioni molto diverse fra di loro e soprattutto documenti generici che certificavano ben poco. È questo un primo passo verso una, a mio avviso, necessaria omogeneità sul territorio nazionale di una certificazione delle competenze sensata e fruibile.
Inoltre questo elemento di novità va nella stessa direzione di un documento pubblicato sul sito Invalsi relativo alla Prova nazionale all’esame di Stato al termine del primo ciclo di istruzione (18 giugno 2012) nel quale si descrivono i profili di apprendimento in matematica e in italiano individuati dal voto ottenuto da un allievo di III media alla Prova nazionale.
Vediamo le novità per quanto riguarda la matematica.
1. Scuola dell’infanzia – Non è stato ripristinato il campo di esperienza Lo spazio l’ordine e la misura (Programmi ’91) come richiesto da più parti nella stesura delle Indicazioni del 2007, proprio perché il cambiamento sarebbe stato troppo forte; si è quindi mantenuto il campo di esperienza Numeri e Spazio, Fenomeni e viventi cercando di tenere insieme nei bambini così piccoli l’approccio ai concetti matematici e scientifici che saranno elaborati negli anni successivi.
2. Organizzazione dell’area matematica − Nelle Indicazioni del 2007 c’era una parte introduttiva relativa all’area matematico-scientifica e tecnologica che ripeteva elementi presenti nell’introduzione delle diverse aree. Si è preferito eliminare questa parte e fare una premessa specifica per ognuna delle singole discipline (matematica, scienze e tecnologia), sarà compito dei docenti, nella costruzione del curricolo di scuola, individuare gli elementi di contiguità fra le discipline: non solo queste ma, ad esempio, anche con la geografia.
La premessa alla matematica mantiene alcuni elementi irrinunciabili già presenti nelle Indicazioni del 2007 e che sono stati oggetto di discussione già dal 2001 (Curricoli Umi 2001 − Unione Matematica Italiana, La matematica per il cittadino): laboratorio di matematica, risoluzione di problemi, modellizzazione matematica, discussione e argomentazione in matematica.
La struttura è rimasta la stessa: obiettivi di apprendimento,nuclei tematici e traguardi di sviluppo delle competenze. Si è mantenuta la scelta epistemologica, già fatta nel 2007, di indicare i nuclei tematici con il nome degli oggetti della disciplina (numeri, spazio e figure, relazioni e funzioni, dati e previsioni) piuttosto di utilizzare il nome della disciplina (aritmetica, geometria, algebra, ecc). Una novità a questo proposito è rappresentata dal fatto che Misura che nelle Indicazioni del 2007 era insieme a Dati e previsioni è stata eliminata come contenuto, ma non come processo (misurare) declinato in ognuno dei nuclei tematici (ad esempio in Spazio e figure troviamo come obiettivo di apprendimento: confrontare e misurare angoli utilizzando proprietà e strumenti; in Numeri abbiamo: utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e per la tecnica).
3. Verticalità − Un elemento che ha guidato il lavoro degli esperti, già presente nelle indicazioni del 2007, ma in questo documento molto più evidente è stato quello di costruire, per quanto possibile, un filo conduttore fra gli obiettivi di apprendimento della scuola primaria e quelli della scuola secondaria di primo grado. È stato uno sforzo legato anche al fatto che in tutto il Paese si va alla costruzione degli Istituti comprensivi (dall’infanzia alla secondaria di primo grado) e quindi alla necessaria costruzione di un curricolo verticale in ogni Istituto comprensivo. Pertanto spesso un obiettivo di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria trova i suoi “fratelli maggiori” negli obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria e alla fine della secondaria di primo grado. per fare un esempio troviamo: Leggere e scrivere i numeri naturali in notazione decimale […] (termine classe terza primaria); leggere, scrivere, confrontare numeri decimali (termine classe quinta scuola primaria); eseguire […] ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti: numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali (termine classe terza scuola secondaria di primo grado).
Anche per i Traguardi per lo sviluppo delle competenzesi ritrovano gli stessi elementi di verticalità presenti negli obiettivi di apprendimento; per fare un esempio: Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria (termine scuola primaria). Il “fratello maggiore” è: Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza. Spiega il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo sia sui risultati. Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi (termine della scuola secondaria di primo grado).
4. Coerenza fra documenti ministeriali e dintorni − In questi anni, almeno per la matematica documenti diversi come struttura e come finalità cominciano a parlarsi fra loro. Un esempio è proprio rappresentato da queste Indicazioni per il curricolo (ma si poteva anche dire in parte anche delle Indicazioni 2007) e il Quadro di riferimento per la matematica Snv-Invalsi.