Caro direttore,
vorrei rispondere al coro di voci che si leva indignato contro l’attivazione dei Tfa speciali. Insegno al liceo matematica e fisica “solo” da 5 anni (prima lavoravo nell’industria) e quindi non ho mai avuto la possibilità di abilitarmi.
Mi ero già iscritta alle selezioni per il Tfa ordinario, quando il ministro Profumo ha dichiarato ufficialmente che avrebbe attivato i Tfa speciali per chi insegna da più di 3 anni. Questa attivazione era data per sicura, senza “ma” o “forse”, posticipata rispetto ai Tfa ordinari solo per motivi organizzativi.
Inoltre il ministro presentava il percorso dei Tfa speciali come un percorso giustamente facilitato poiché privo delle ore di tirocinio in classe che noi abbiamo già abbondantemente sperimentato, supervisionati dai colleghi più esperti, dai presidi, dalle famiglie e, non ultimi, dagli stessi studenti (nella scuola dove insegno io, chi non è all’altezza non dura).
A questo punto, come tantissimi altri colleghi nelle mie condizioni, fidandomi delle dichiarazioni ufficiali del ministro, non ho partecipato alle selezioni per il Tfa ordinario per i seguenti motivi: 1. Ero impegnata con gli esami di maturità per cui avrei dovuto far fermare per un giorno la commissione. 2. Non mi era chiaro se, iscrivendomi al Tfa ordinario, avrei dovuto fare comunque il tirocinio che invece non era previsto dal Tfa speciale. 3. Ho pensato che avrei potuto “rubare” un posto per il Tfa ordinario a un giovane mentre io potevo accedere tranquillamente al Tfa speciale e questo argomento è stato decisivo per la mia scelta. (Potete non credermi ma io ho un figlio di 22 anni e sono quindi sensibile al problema del futuro dei giovani).
È vero che altri insegnanti con più di 3 anni di servizio hanno scelto di partecipare comunque alla selezione. Evidentemente erano più disincantati di me e non si sono fidati delle parole del ministro (ma vi sembra possibile in un paese civile?).
Non mi risulta che, prima dello svolgimento delle prove di accesso ai Tfa, in molti abbiano protestato per la promessa di attivare i Tfa speciali, anzi, tutti quelli che oggi protestano sono stati ben contenti di non dover competere con insegnanti preparati e che in più avrebbero avuto un punteggio alto derivato dagli anni di servizio.
Se qualcuno aveva qualcosa da dire contro i Tfa speciali doveva farlo allora, in modo che anche noi insegnanti da più di 3 anni avremmo partecipato alle selezioni per i Tfa ordinari insieme a tutti gli altri. Troppo facile protestare ora, a cose fatte. Per essere giusti, se a questo punto i Tfa speciali non fossero attivati si dovrebbero rifare tutte le selezioni per i Tfa ordinari.
Si arriva altrimenti alla situzione assurda in cui gli insegnanti non abilitati ma che esercitano da più tempo e che perciò sono i più esperti, che hanno fiducia nelle istituzioni e che perciò si sono fidati delle parole del ministro, saranno quelli che resteranno fuori dai Tfa e dovranno cercarsi un altro lavoro!
Ricordo inoltre che il Tfa speciale è stata un’iniziativa del ministro intesa anche a sanare la discrepanza tra lo stato di fatto e la normativa europea 2005/36 CE per cui dopo più di 3 anni di servizio l’abilitazione dovrebbe essere automatica.
Se il Tfa speciale non sarà attivato, oltre al fatto che il ministro Profumo farà una figura poco seria, sarà l’ennesima ingiustizia ai danni di chi da anni aiuta a portare avanti la scuola insieme ad insegnanti abilitati e di ruolo ma con meno diritti di loro pur facendo lo stesso lavoro.
Capisco la posizione di chi ha sostenuto le prove di accesso al Tfa ordinario ed ora vive come un’ingiustizia il fatto che noi possiamo accedervi senza limiti, ma vorrei ricordare che probabilmente pochissimi di loro sarebbero entrati se tutti noi insegnanti con più di 3 anni avessimo partecipato alle selezioni. Senz’altro tra noi ci saranno persone più o meno competenti (come tra gli abilitati); magari non saremo esperti della normativa, ma la maggior parte di noi in questi anni di insegnamento ha continuato a studiare la propria materia, ha imparato sul campo come riuscire a trasmettere ai ragazzi le proprie conoscenze, a gestire i problemi anche di tipo psicologico degli studenti, ad interessarli alle lezioni. Io sono sicuramente un’insegnante migliore oggi di quanto non fossi cinque anni fa, e non tanto perché conosco meglio le nozioni che insegno ma perché ho vissuto la scuola per tanti anni. Se poi tra di noi ci sono persone incompetenti, che sono riuscite a lavorare solo per i meccanismi automatici che regolano le assunzioni, questo verrà fuori comunque quando si parteciperà ai concorsi.
Se voi che frequentate i Tfa ordinari siete più in gamba di noi “vecchi docenti” i concorsi li vincerete voi, ma dateci almeno la possibilità di parteciparci.
Cinzia Vlahov