Non so in quale classe insegni il prof. Botturi; ma certo i problemi che segnala sarebbero preoccupanti anche nelle prime classi delle secondarie inferiori. Quanto all’ha l’uogo scritto da uno «studente diligente e piuttosto bravo», che dire? Occasionale distrazione o, persino in lui, effetto-trascinamento della scrittura irriflessa e senza rilettura praticata abitualmente negli sms?



Le cause generali possono essere diverse: dal multitasking a una diffusa caduta di attenzione rispetto ai tradizionali contenuti proposti dalla scuola anche da parte delle famiglie. Come che sia, non c’è dubbio che l’incapacità di interpretare un testo, anche non impervio, e di confezionarne in proprio uno che sia accettabile debba essere contrastata in ogni modo. Credo che i problemi principali (non i soli!) siano tre e che sia necessario pensare, con umiltà, a specifiche batterie di esercizi.



1. Mediocre comprensione di un testo letto. Si tratta di un’abilità preliminare, che va continuamente testata. Occorrerebbe variare la tipologia dei testi proposti, senza limitarsi a quelli letterari, oltretutto spesso plurivoci e quindi non sempre adatti alla bisogna. La scelta è pressoché infinita: dalle voci di una buona Enciclopedia dei ragazzi (ho in mente quella, ottima, dell’Istituto della Enciclopedia Treccani), specie quelle dedicate a temi generalmente estranei al curriculum scolastico (diritto, economia, cinema…) agli articoli scritti dai giovanissimi redattori di un’intelligente rivista on line (Zai.net) fino ai saggi di alta divulgazione pubblicati da riviste come «Italianieuropei» o «Vita e Pensiero», adatti per gli ultimi anni delle superiori. Bisognerebbe isolare di volta in volta un brano in sequenza e verificare, attraverso domande a risposta multipla, se il testo è stato capito o frainteso; ma l’esercizio può essere anche semplicemente orale.



2. Carente ortografia e mancato controllo dell’interpunzione. Per l’ortografia, che non mi risulta però l’aspetto più disastrato, bisognerebbe pensare a esercizi ritagliati a misura del singolo studente. Alcuni si trovano già nelle grammatiche comunemente adottate (che però tendono non di rado a privilegiare gli esercizi teorici – riconoscimento, classificazione – che non quelli di produzione), altri possono essere costruiti ad hoc dall’insegnante. Di volta in volta si potrebbero saggiare la discriminazione tra gli omofoni (ha/a), l’uso di accenti e apostrofi ( indicativo / da’ imperativo), alcune oscillazioni consonantiche condizionate dalla soggiacente pronuncia regionale (pensione ma menzione). Non si tratta di difficoltà insormontabili: che cosa dovrebbero dire un adolescente francese o inglese alle prese con un’ortografia molto più complicata di quella italiana? Anche per l’interpunzione, basterebbe concentrarsi su pochi usi codificati: distinzione tra uso della virgola, da un lato, e segni pausativi più forti (punto e virgola, due punti, punto fermo), dall’altro; o usi indebiti della virgola (tra soggetto e predicato…). 

3. Scarso dominio del lessico astratto (evincere, deflettere…), delle solidarietà lessicali (furtivo può dirsi di un oggetto o di uno sguardo, ma non di un comportamento; si può incutere timore o soggezione, ma non ammirazione o disprezzo), delle frasi idiomatiche (mi fai cadere le brache!, naturalmente per mi fai cadere le braccia!: perla còlta l’altro giorno in metropolitana sulle labbra di una signora sulla cinquantina; tanto per non dare tutte le colpe ai ragazzi). Rafforzare il versante lessicale e semantico implica, più che mai, allargare il ventaglio dei testi letti, e farne oggetto di esercizi mirati.

Buon senso spicciolo, si dirà. Non lo nego. Ma mi piacerebbe che si raccogliessero i due suggerimenti di fondo che lo alimentano: moltiplicare gli esercizi e i testi su cui praticarli, da un lato, e salvaguardare i testi letterari, senza farli diventare pretesti per esercizi di lingua. Va da sé che una buona consuetudine con la letteratura migliora le nostre capacità linguistiche; ma il suo ufficio è più ampio e meno specifico. E forse un editoriale di un grande quotidiano può fornirci materiale operativo più immediatamente utile per rafforzare le competenze linguistiche dei nostri alunni.

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