Commovente l’ultima udienza del Papa dell’educazione! Ancora una volta ci ha insegnato che l’educazione ha uno e un solo metodo, quello della testimonianza. In questa ultima udienza, Benedetto XVI ha espresso con grande intensità quella che è stata l’impronta del suo Pontificato. Giovanni Paolo II ha ridestato l’attenzione alla proposta cristiana, ne ha fatto percepire nuovamente il fascino umano. Con Papa Wojtyla è stato evidente che Cristo c’entra con la vita, che con Lui l’uomo torna ad avere un destino positivo. Papa Ratzinger si è trovato di fronte a una domanda che non si poteva ulteriormente rimandare: come educare l’umano che si è risvegliato nell’incontro con Cristo?
Benedetto XVI ha dovuto affrontare la questione in un periodo di emergenza educativa. Per capire la strada che il Papa ha preso, il giudizio che egli dà sull’emergenza educativa è già chiarificatore: dove sta infatti l’emergenza? In una fragilità dell’adulto, in una debolezza non di idee, non di regole, ma di esperienza. Il Papa ha fatto i conti con questa inadeguatezza e ha indicato la via d’uscita non in una nuova pedagogia, bensì nell’impegno personale con la vita e con il suo senso.
Questa è stata la rivoluzione di Papa Ratzinger, aver poggiato l’educazione sull’io e non, come tutti chiedevano, sulle regole morali o su una migliore organizzazione scolastica. Questa impostazione è esplosa potentemente nell’ultima udienza dove il Papa ha raccontato di sé, ha descritto il percorso che lui ha fatto per rispondere alla sfida della realtà, per portare il peso che il Signore gli ha messo sulle spalle con il pontificato. Poche volte come in questa sua ultima udienza è stato evidente come il Papa non punti su una pedagogia, ma su una esperienza, quella che lui vive di rapporto con il Mistero e dove trova la sua consistenza. Educare è semplicemente vivere, vivere intensamente il reale e fare di questo impegno personale l’oggetto centrale della propria comunicazione.
Questo ha sempre fatto Benedetto XVI, ha comunicato il proprio modo di vivere il reale, e con questo ha educato, con la propria esperienza umana, con lo struggimento che vive di fronte al Mistero. Per educare basta comunicare il proprio modo di stare alla realtà, questo è ciò che il Papa ci ha insegnato, dandoci la certezza che, per educare, ciò che importa è vivere!