Giovedì 4 aprile l’Invalsi ha presentato ha Roma la bozza del Quadro di Riferimento per la prova di matematica di quinta superiore. 

Questa prova completa il disegno della rilevazione del Servizio nazionale di valutazione (Snv): si aggiunge alle prove già esistenti (seconda e quinta primaria, prima e terza secondaria di primo grado, seconda secondaria di secondo grado) e completa il sistema per cui in ogni segmento scolastico c’è una prova in entrata e una in uscita.



Questo completamento, per la matematica, è particolarmente importante e necessario. Ogni apprendimento significativo, in matematica, è sempre costruito sul medio-lungo periodo, attraverso rivisitazioni, arricchimenti, approfondimenti, estensioni e ampliamenti successivi. Di conseguenza, ogni valutazione è sempre sommativa di tutto il percorso seguito fino a quel momento, e fondante di ogni continuazione del percorso stesso. Basti pensare, ad esempio, a come l’idea di numero cambia e si trasforma dalle prime esperienze coi numeri naturali fino alle costruzione più astratte dell’advanced mathematical thinking.



L’Snv, se vero servizio vuole essere, non può quindi prescindere da una valutazione (del sistema e dei singoli allievi) alla conclusione del percorso scolastico. Pensare alla valutazione come servizio vuol dire intenderla come un diritto, come una informazione dovuta a chi nella scuola vive e per la scuola vive: gli studenti, gli insegnanti, le famiglie, i decisori, i dirigenti e gli amministratori. Uno dei maggiori difetti della scuola italiana è di intendere la valutazione come un giudizio, talvolta addirittura come un giudizio morale sui ragazzi, o sugli insegnanti.

Quello che invece gli studenti e gli insegnanti devono pretendere è una valutazione il più possibile trasparente e chiara degli apprendimenti in matematica, nella consapevolezza dell’importanza di questi nella costruzione generale delle competenze dello studente. Cosa valutare e come valutarlo viene definito attraverso un quadro di riferimento: ogni insegnante ha il proprio, spesso implicito e non consapevole. Quello delle valutazioni esterne è esplicito.



La mancanza di una prova di valutazione degli apprendimenti in matematica per tutti era una evidente lacuna del sistema scolastico italiano: nell’esame di Stato, la prova scritta di matematica era caratteristica del solo liceo scientifico.

L’Invalsi ha iniziato il percorso che porterà, nell’anno scolastico 2014/15, a una prova standardizzata di matematica. Il Quadro di Riferimento presentato costituisce lo strumento con il quale sarà costruita una prima prova, che verrà effettuata su un campione di classi nel maggio 2013, e sulla base del quale i risultati di questa prova saranno interpretati. 

Su questo quadro di riferimento e sulla base dei risultati della sperimentazione si aprirà un dibattito pubblico, con la tecnica del libro verde, al termine del quale verrà predisposto il Quadro di Riferimento definitivo, e su di questo verrà preparata una prova (ancora sperimentale) per l’anno scolastico 2013/14 e, soprattutto, la prova dell’anno 2014/15, in cui gli studenti che hanno seguito il percorso della Riforma del secondo ciclo di istruzione (i nuovi licei e i nuovi tecnici) arriveranno all’esame di Stato (che si presume verrà adeguato alle nuove Indicazioni e Linee guida).

Le ipotesi di lavoro sono queste. La prova avrà un tronco comune, la cui parte più consistente (oltre la metà delle domande) riguarderà l’obbligo di istruzione, i contenuti quindi del primo biennio. Può essere definita una “padronanza dell’obbligo in contesti complessi”. Una seconda parte, comune a tutti gli indirizzi, riguarderà gli obiettivi comuni del secondo biennio: le conoscenze “basilari di secondo biennio”. Una terza parte più avanzata (”progredita di secondo biennio”) sarà obbligatoria per i licei scientifici e altri indirizzi, mentre una quarta parte (”padronanza di secondo biennio”) sarà opzionale, con crediti calcolati a parte.

La struttura finale sarà definita in base ai risultati della sperimentazione campionaria di quest’anno, così come il bilanciamento dei contenuti e dei processi valutati dalle domande. In questo momento, il Quadro di Riferimento nasce dall’evoluzione di quelli già utilizzati dall’Invalsi per le prove dell’Snv, con alcuni adattamenti ai traguardi e gli obiettivi definiti dalle Indicazioni nazionali per i licei e dalle Linee guida per l’istruzione tecnica. Il presupposto di questa prova, infatti, è un legame quanto mai stretto e strutturale con le indicazioni di legge. Rimane la costruzione dei quesiti secondo le due direzioni degli ambiti di contenuto e dei processi richiesti per la risposta.

L’Invalsi metterà in rete anche esempi di domande, collegate al quadro, alle indicazioni, e commentate: su di esse e sul Quadro di Riferimento, speriamo, si possa accendere un dibattito costruttivo e senza preconcetti.