L’Università di Pavia è stata condannata dal Tar a risarcire ai suoi studenti parte delle tasse versate. In sostanza, erano troppo alte. L’ateneo aveva superato il tetto previsto dalla normativa allora vigente ed ora dovrà restituire ben due milioni di euro. A certificare lo sforamento sono stati due funzionari, provenienti dal ministero dell’Istruzione e dell’Università e dal ministero dell’Economia, nominati dalla sezione meneghina del tribunale amministrativo. La denuncia era scattata dall’Unione degli universitari che, da quando l’allora ministro Gelmini tagliò i fondi dagli Atenei, scese sul piede di guerra, lamentando il fatto che le università, per sopravvivere, si sarebbero rivalse sui propri iscritti. Nel 2012 il governo Monti aveva stralciato la norma che imponeva un tetto del 20% di imposizione rispetto al Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), ma, ovviamente, la norma non poteva considerarsi retroattiva. Resta da capire se la sentenza del Tar possa rappresentare un precedente e riproporsi nei medesimi termini in casi analoghi. Michele Orezzi dell’Udu ha, infatti, sottolineato come fino al 2011 oltre la metà delle università pubbliche avessero oltrepassato la soglia imposta e ha ricordato che in tutta Italia sono stati presentati dei ricorsi simili.